 
La Regina Madre Sirikit di Thailandia, morta lo scorso 24 ottobre al King Chulalongkorn Hospital (Bangkok), verrà ricordata per sempre come una donna moderna e un’icona della moda. Una delle prime reali che hanno usato gli abiti come mezzi di soft power, ma anche una reggente al trono saggia e intelligente. Un personaggio carismatico, sospeso fra Oriente e Occidente, fra la tradizione che pretende deferenza assoluta per i riti e le radici del casato thailandese e la spinta verso il futuro, fra il dovere e il rispetto della propria individualità. Sirikit ha segnato un’epoca, guadagnandosi l’affetto dei sudditi e la stima internazionale.
La dinastia Chakri
Sirikit era un membro della dinastia Chakri non solo per matrimonio, ma anche per ascendenza. Suo nonno paterno, infatti, era uno dei 77 figli di Re Rama V (piccola curiosità: il padre di Rama V era Re Mongkut I, il sovrano descritto nelle memorie di Anna Leonowens, da cui sono stati tratti il libro “Anna e il Re”, del 1944, il film del 1956 con Yul Brynner e Deborah Kerr e quello del 1999 con Jodie Foster e Chow Yun-Fat). Anche la mamma di Sirikit, Mom Luang Bua Snidwongse, era un membro della famiglia reale. Il marito, invece, era Rama IX (ovvero Bhumibol Adulyadej, 1927-2016), il monarca più longevo del Paese, sul trono per 70 anni e 127 giorni dal 1946, sottolinea Harper’s Bazaar. Il nonno paterno di Rama IX era Rama V: di conseguenza Sirikit e Bhumidol erano cugini. In Thailandia, precisa il Daily Mail, i membri della famiglia reale sono “venerati…trattati da molti come figure semidivine”. Una considerazione sottolineata dallo stemma del casato, in cui sono presenti due elementi fondamentali dell’iconografia del dio Narayana (avatara, ovvero manifestazione, forma, incarnazione di Visnu) e del dio Shiva: rispettivamente la ruota dentata (chakra) e il tridente (trisula), simboli scelti dal capostipite dei Chakri, cioè Rama I.
L’incontro a Parigi
Sirikit Kitiyakara nacque nel 1932, proprio l’anno in cui Re Rama VII dovette concedere la Costituzione alla Thailandia, come conseguenza della Rivoluzione Siamese (1932), decretando la fine della monarchia assoluta. Sirikit cominciò gli studi nel monastero gesuita San Francesco Saverio di Bangkok e li terminò in Francia, dove il padre, Mom Chao Nakkhatra Mangkala Kitiyakorn, era stato inviato come ambasciatore. A Parigi, dove studiava musica e lingue, la futura sovrana conobbe il principe Bhumibol Adulyadej, che aveva trascorso parte della sua vita in Svizzera. La giovane aveva 16 anni. I due si fidanzarono il 19 luglio 1949 e si sposarono a Bangkok il 28 aprile 1950, una settimana prima dell’incoronazione di Bhumibol, che avvenne il 5 maggio 1950.
“Odio a prima vista”
La coppia ebbe quattro figli, tra cui Vajiralongkorn, l’attuale Re Rama X. Tra Sirikit e Bhumibol non si trattò esattamente di un colpo di fulmine. “Fu odio a prima vista”, rivelò la Regina, raccontando del loro primo appuntamento in un’intervista alla Bbc del 1980. “Disse che sarebbe arrivato alle quattro del pomeriggio” , invece “si presentò alle sette, tenendomi lì in piedi, a fare riverenze su riverenze. Poi fu amore”. Secondo i tabloid questo sentimento sarebbe nato dopo il terribile incidente stradale che Bhumibol ebbe vicino Losanna il 4 ottobre 1948 e che gli costò la perdita della vista dall’occhio destro, come riportato da Harper’s Bazaar. In quel frangente fu la futura moglie a prendersi cura di lui. Associated Press News svela che Bhumibol corteggiò Sirikit dedicandole poesie e componendo un valzer a lei dedicato, dal titolo “I Dream Of You”.
Consorte e Reggente
Nel 1956, ricorda Reuters, Sirikit divenne Reggente della Thailandia. Un ruolo ricoperto solo da un’altra sovrana prima di lei, cioè la moglie di Rama V, Saovabha Bongsri. Il Re le affidò questo compito prima di ritirarsi per due settimane in un tempio buddhista per meditare e studiare, una sorta di rito di passaggio piuttosto comune tra gli uomini del Paese. Rama IX sarebbe stato così compiaciuto dall’abilità politica della moglie da nominarla, proprio quell’anno, Regina Reggente. A proposito del ruolo della monarchia nello Stato asiatico Sirikit disse alla Bbc: “I Re e le Regine di Thailandia sono sempre stati a stretto contatto con il popolo, che di solito considera il Re come padre della nazione. Questo è perché non abbiamo molta vita privata, visto che siamo considerati il padre e la madre della nazione”. A tal proposito va sottolineato che nel 1976 la Thailandia associò la Festa della Mamma al giorno del compleanno della Regina, il 12 agosto, rendendolo una celebrazione nazionale.
La politica di Sirikit
La monarchia thailandese tende alla neutralità politica, almeno in teoria. La regina Sirikit, infatti, non ebbe mai timore di esprimere un’opinione sui temi d’attualità del suo Paese. Nel discorso per il suo compleanno del 1998, spiega ancora Reuters, appoggiò pubblicamente l’operato dell’allora primo ministro Chuan Leekpai. Sostenne anche il movimento People’s Alliance for Democracy (PAD), che contribuì alla caduta del governo di Thaksin Shinawatra, imprenditore e leader del partito populista Thai Rak Thai. Nel 2008, infine, Sirikit prese parte al funerale di un manifestante del PAD, morto durante degli scontri con la polizia. In questo modo la Regina evidenziò la sua vicinanza al gruppo, puntando i riflettori sull’instabilità politica della Thailandia in quegli anni.
L’impegno umanitario
La sovrana consorte è sempre stata molto popolare nel Paese grazie anche al suo lavoro negli enti di beneficenza. Viaggiò molto in tutta la nazione per osservare da vicino la situazione sociale ed economica, in particolare le condizioni relative al lavoro e all’indipendenza femminili. Visitò le aree rurali per promuoverne, insieme al Re, lo sviluppo e si occupò di sensibilizzare la popolazione sui pericoli legati al consumo di oppio. Secondo Associated Press News gli anziani dei villaggi avrebbero avuto l’abitudine di rivolgersi alla Regina con l’appellativo di “figlia”. In un’intervista concessa proprio all’Associated Press Sirikit si concentrò sulle disparità economiche nel suo Paese: “Gli equivoci nascono tra gli abitanti delle aree rurali e i ricchi, le cosiddette persone civili di Bangkok. La popolazione [che vive] nella Thailandia rurale sostiene di essere stata abbandonata e noi proviamo a colmare il divario stando con loro in queste aree remote”.
Natura e artigianato
Il 21 luglio 1976, ricorda il sito Bangkok Post, la sovrana lanciò “Support”, una fondazione dedicata alla promozione dell’artigianato thailandese, in particolare la produzione di gioielli, dipinti e ceramiche. Si occupò di creare centri per la salvaguardia delle tartarughe marine e diede vita ai progetti “Forest Loves Water” e “Little House in the Forest”, spiega Associated Press News, per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della conservazione delle fonti d’acqua e, più in generale, del rispetto della natura.
La “Jackie Kennedy d’Asia”
La regina Sirikit accompagnò Re Rama IX nei suoi viaggi per 40, sia in patria, sia all’estero. Dopo la sua morte The Times l’ha definita “vivace, elegante e carismatica”, ricordando che tra gli anni Cinquanta e Sessanta la sovrana entrò nella lista delle donne più raffinate del mondo, guadagnandosi l’appellativo di “Jackie Kennedy d’Asia”. Per la verità questo tipo di paragone, sebbene utilizzato solo per caratterizzare uno stile, riconducendolo a un esempio noto, è spesso limitante, poiché non valorizza completamente l’unicità di un personaggio. In ogni caso Sirikit seppe unire la sua passione per la moda all’impegno filantropico, dando impulso allo sviluppo dell’industria della seta thailandese. Collaborò anche con lo stilista Pierre Balmain per la creazione di abiti in seta proveniente dalle produzioni locali.
Gli ultimi anni
Nel 2012 la Regina ebbe un ictus che la costrinse a ritirarsi dalla vita pubblica. Il 13 ottobre 2016 Rama IX morì a causa di problemi polmonari e cardiaci. La Corona passò nelle mani del figlio, Rama X. Sirikit divenne la Regina Madre di Thailandia. Nel 2019 iniziò il suo calvario in ospedale, a causa di “diverse malattie”, come dichiarato in maniera laconica dal Royal Household Bureau, che minarono la sua salute a poco a poco, fino alla fatale "infezione del sangue”, riporta la Bbc, contratta nell'ultimo mese. Lo scorso 17 ottobre, precisa il magazine Hello, Sirikit è stata ricoverata al King Chulalongkorn Hospital, dove si è spenta "serenamente", precisano le fonti ufficiali citate dalla Bbc, alle 21:21 (ora di Bangkok) del 24 ottobre 2025.
La Thailandia in lutto
Il 26 ottobre 2025, aggiunge il People, è stata allestita la camera ardente al Grand Palace’s Dusit Thorne Hall di Bangkok, dove il corpo della sovrana rimarrà per un anno prima di essere cremato, secondo la tradizione thailandese. Per questo motivo la famiglia reale thailandese dovrà osservare lo stesso periodo di lutto. Il primo ministro Anutin Charnvirakul, citato dal Daily Mail, ha chiesto anche ai dipendenti governativi di indossare abiti scuri per un anno, mentre i comuni cittadini “possono adeguarsi come opportuno, ma chiediamo la collaborazione affinché si indossino il colore nero o tonalità scure per 90 giorni”. Per 30 giorni a partire dallo scorso 25 ottobre le bandiere rimarranno a mezz’asta, come annunciato ancora dal premier. Nel Paese la maggior parte degli eventi pubblici e persino dei matrimoni è stata rimandata in segno di rispetto. La regina Sirikit è entrata nella Storia della sua nazione come la sovrana consorte più longeva e resterà nei cuori dei thailandesi per la sua abnegazione.
“Dare, non prendere, solo dare”, dichiarò nell’intervista alla Bbc, citata da Town and Country Magazine. “Amare, questa è la ragione per cui io e mio marito riusciamo a lavorare, anno dopo anno, giorno dopo giorno. Siamo stati malati. Ma sappiamo che quando è il momento di morire, nessuno può scappare”.