"Si è persa la poesia": la lezione di Verdone sul calcio di oggi

A margine di un evento sul campo del Trastevere Calcio, Carlo Verdone ha parlato con nostalgia degli anni d'oro del calcio: "Oggi è divenuto troppo un business"

"Si è persa la poesia": la lezione di Verdone sul calcio di oggi
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Attore, regista e con la passione per il calcio. Carlo Verdone, romanista doc, non ha mai nascosto di essere un grande appassionato di calcio e da sempre, soprattutto quando di mezzo ci sono i colori giallorossi, la sua voce è tra le più autorevoli. Prima dell'amore per la Roma, però, l'attore e regista ha vissuto anni importanti calpestando altri campi, ai quali oggi è ancora legato da ricordi indelebili e quello del Trastevere Calcio è uno di questi.

Carlo Verdone e il Trastevere Calcio

L'occasione per fare un salto nel passato e rievocare i bei tempi andati, dove il calcio era diverso, è stata la presentazione di una installazione artistica in travertino, realizzata dallo scultore Alessandro Virgulti con la grafica Anna Legge, e posizionata presso il campo del Trastevere in via Vitellia. Carlo Verdone, ospite d'onore dell'evento, ha avuto modo di tornare a calpestare il terreno di gioco dove da ragazzo trascorreva le giornate. "Quando facevo sega a scuola venivo in questo campo con i miei amici e il custode, dietro il pagamento di una piccola tassa, ci faceva giocare un'oretta", ha ricordato l'attore e regista, che oggi vive a poche centinaia di metri dal campo da gioco, luogo dove giocava l'Ottavilla. Lo stesso tappeto verde dove ha giocato anni fa il figlio di Verdone: "Da piccolo ha disputato le sue prime partite di pallone proprio qui e il suo primo gol fu uno dei momenti più belli della mia vita".

Verdone: "Ricominciare dai vivai"

Tornare a guardare al passato ha provocato molta nostalgia in Carlo Verdone, che a margine dell'inaugurazione ha parlato del calcio oggi e di come il tempo abbia cambiato, in peggio, molte cose. "Il calcio di quei tempi aveva molta più poesia, che adesso purtroppo si è persa: bisogna essere un po’ nostalgici", ha dichiarato Verdone, che ha invitato dirigenti e grandi club "a ricominciare dai giovani dei vivai altrimenti le bandiere come i Totti, i Del Piero, i D'Amico non ci saranno più, ed è doloroso, perché quei giocatori sono il motore della squadra".

I cachet stellari, il calcio-scommesse e la fame di popolarità dei giovani giocatori di oggi - più attenti a ciò che gravita al di fuori del terreno di gioco - non fanno che gettare ombre sul settore e Carlo Verdone non ha nascosto la sua amarezza. "Il calcio è divenuto troppo un business", ha concluso il regista.

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