"Ci siamo separati". L'addio dei Pozzolis: perché è finita tra Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli

Il paradosso: i due si separano nella vita per "mancanza di litigi e divertimento" ma la loro serie online diverte proprio perché litigano

"Ci siamo separati". L'addio dei Pozzolis: perché è finita tra Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli
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Negli ultimi anni molti italiani - affaccendati in faccende marginali come affitto, bollette e carovita - se le erano perse. Cosa? Le fondamentali vicende della serie “The Pozzolis Family". Ma grazie a un’intervista del Corriere della Sera in cui i protagonisti del “progetto comico online” (Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli compagni sul set e nella vita) hanno annunciato la loro separazione (nella vita, ma non sul set).

Dettaglio importante: sul set i due interpretano una coppia in crisi sempre in procinto di separarsi. Il cortocircuito, a questo punto, è totale. Tanto da far per dare addirittura a una trovata pubblicitaria per il lancio della nuova versione di “The Pozzolis Family” (che da un po’ di tempo mostrava la corda) che infatti si intitolerà “The new Pozzolis Family”.

Quella della separazione a fini di marketing è un’ipotesi maligna che il duo Mangione-Pozzolis esclude non senza una certa indignazione, precisando i veri motivi della fine del rapporto (coniugale): “Non litigavamo più e non ci divertivamo più”. Ci troviamo così dinanzi a una nuova, paradossale, fattispecie di crac matrimoniale: l’assenza di contrasti, Insomma, il matrimonio può fallire perfino in mancanza di bisticci, anzi proprio per la mancanza di bisticci. Quanto poi alla seconda ragione (“non ci divertivamo più”) la cosa è un po’ più grave, considerato che Alice e Gianmarco fanno di professione i comici.

Ma non disperino: se loro non si “divertono più”, quanti hanno letto l’intervista a “due voci” sul Corsera si sono divertiti tantissimo. “Abbiamo fatto terapia di coppia, ma qualcosa si era spento.

Da un anno in case diverse a Milano: ne abbiamo parlato con i bambini, ora tocca al pubblico. La pagina non chiude: racconteremo la nostra nuova famiglia non tradizionale». L’umorismo può essere anche involontario. L’importante è far ridere il pubblico.

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