A 75 anni dalla sua nascita l'eredità musicale e umana di Rino Gaetano rimane più viva che mai. Neppure la morte, arrivata a soli 30 anni a causa di un incidente, ha fermato la sua musica e la sua arte. "La gente se lo ricorda, passano gli anni e lui rimane importante, è come un'alchimia, è veramente indecifrabile. Secondo me è per la sua libertà d'artista, per la sua non appartenenza a nessun codice", disse Mogol, ricordandolo anni fa.
Artista atipico dalla voce grintosa
A renderlo unico nella sua breve ma intensa carriera è stato senza ombra di dubbio il rapporto di amore e disincanto verso l'Italia, con i suoi vizi, le sue virtù e le sue contraddizioni. Con uno sguardo ironico ma lucidissimo, Rino Gaetano seppe raccontare l'Italia come pochi, anticipandone spesso le derive e i paradossi. "In fondo è bello però, è il mio Paese e io ci sto", cantata Rino Gaetano nel brano "E io ci sto" pubblicato nel 1980, accettando con affetto e amarezza quella realtà che tanto lo ispirava. Chi era Rino Gaetano lo descrisse perfettamente il critico Enzo Caffarelli alla fine degli anni '70: "Rino è una figura atipica: la difficoltà di trovare modelli cui avvicinarlo, correnti in cui inserirlo, è il miglior complimento che gli si possa fare. Le musiche, fatte di pochi accordi, sono costruite intelligentemente. La voce è aggressiva, grintosa, volutamente grezza: le parole divertenti, con poche allegorie, immagini veloci, fotografiche".
Da "I Love You Maryanna" a "E io ci sto"
Nato a Crotone ma cresciuto a Roma, dove la famiglia si trasferì quando aveva 10 anni, Rino Gaetano si avvicinò al mondo della musica nell'adolescenza, scrivendo testi e suonando il basso. Dopo avere fondato con alcuni amici il quartetto "Krounks", a 19 anni iniziò a esibirsi al Folkstudio, locale romano dove si esibivano molti giovani artisti e è su quel palco che si fece conoscere per i suoi testi sarcastici e critici, destreggiandosi con abilità tra musica e teatro, sua grande passione. L'occasione per emergere arrivò nel 1973, quando Rino Gaetano incise il suo primo 45 giri, "I Love You Maryanna", sotto lo pseudonimo di Kammamuri's. Un anno più tardi il cantautore pubblicò il suo primo album, "Ingresso libero", e scrisse numerosi testi per Nicola Di Bari.
Il successo, rapido quanto inatteso, arrivò nel 1975 con la pubblicazione del brano "Ma il cielo è sempre più blu" al quale fecero seguito canzoni come "Berta filava" (1976), Aida (1977), "Nuntereggae più" e "Gianna" (portata al Festival di Sanremo nel 1978) fino all'album "E io ci sto", del 1980, l'ultimo disco di Gaetano, che è rimasto quasi un testamento artistico. Rino Gaetano morì a 30 anni in un incidente stradale nel giugno del 1981, travolto da un camion mentre si trovava a bordo della sua vettura di rientro dopo un'esibizione.