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Centri sociali e no Tav: così è iniziata la carriera del rapper Willie Peyote

Willie Peyote, salito sul palco del festival di Sanremo nel 2021, è stato chiamato come testimone della difesa nel processo in corso per il centro sociale Askatasuna

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La scena musicale italiana è ricca di esponenti che hanno mosso i loro primi passi nei centri sociali. Tra questi per esempio, c'è anche Fedez, che poi si è affrancato da quel tipo di ambiente diventando un comunista col Rolex. In tanti, dopo il successo, si sono allontanati dai centri sociali, che molto spesso sono al centro di indagini di polizia per la loro condotta. Così è stato anche per il rapper Willie Peyote, nome d'arte del 37enne Guglielmo Bruno, che ha partecipato a Sanremo nel 2021. Di recente è stato sentito come testimone della difesa al processo contro il centro sociale Askatasuna, uno dei principali del Paese, con sede a Torino, dove alcuni attivisti sono imputati di associazione per delinquere.

Rispondendo alle domande di uno degli avvocati, Roberto Lamacchia, ha spiegato di avere "da molto tempo" contatti con il centro sociale, i cui esponenti, secondo il tribunale del Riesame di Torino, formano un'associazione a delinquere. "L'ho frequentato come ascoltatore di concerti. Poi mi è capitato di suonarci, senza mai percepire un compenso, e, in seguito, di partecipare a qualche incontro dedicato a temi sociali al quale ero invitato come esponente artistico torinese", ha riferito il rapper, aggiungendo che non sono mancate le occasioni in cui ha frequentato il centro sociale per bere qualcosa.

Poi nel maggio del 2015 all'interno dei locali occupati da Askatasuna, tenne un'esibizione che si rivelò importante per la sua carriera: "Fu un evento cui partecipò un numero di persone per me inusuale. Era la prima volta". Ma ebbe guai nel 2022 quando, dopo la partecipazione dell'anno precedente al festival di Sanremo, salì sul palco del concertone non autorizzato di Askatasuna: "So che per questo sono stato denunciato. Sto aspettando notizie sull'esito del procedimento".

Ma non solo, perché Willie Peyote durante la sua testimonianza ha ammesso anche di aver partecipato al festival Alta Felicità in Valle di Susa, sempre a titolo gratuito, "in solidarietà al movimento No Tav". Willie Peyote, come si legge in alcuni siti di settore, è un amico della prima ora del festival no Tav in val di Susa, avendovi partecipato fin dalla prima edizione.

Nel 2020 si è anche presentato al presidio permanente dei Mulini in val Clarea "per portare solidarietà alla resistenza", come si legge in uno dei siti di informazione no Tav.

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