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“Denunciamo per truffa aggravata”. Altra tegola su Ferragni per il “Pandoro-gate

Il Codacons presenterà un esposto in 104 procure italiane contro Chiara Ferragni per truffa aggravata ai sensi dell’art. 640 del Codice penale

“Denunciamo per truffa aggravata”. Altra tegola su Ferragni per il “Pandoro-gate”

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“Denunciamo per truffa aggravata”. Altra tegola su Ferragni per il “Pandoro-gate”

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Continua a tenere banco l'affair Balocco in relazione al pandoro "Pink Christmas" a causa del quale le società riconducibili a Chiara Ferragni hanno ricevuto una sanzione per oltre un milione di euro. Anche Balocco ha ricevuto una multa da più di 400mila euro ma è la figura dell'influencer a suscitare maggiore scalpore. I documenti resi pubblici dall'Autorità rilevano comportamenti commercialmente scorretti da parte di tutte le parti in causa ma ora il Codacons ha deciso di andare ancora più a fondo e ha annunciato una denuncia per truffa a carico dell'influencer per chiarire se ci sono state evidenze di inganno sui consumatori.

In una nota diramata dall'associazione si legge che "Ferragni sarà chiamata a rispondere del possibile reato di truffa aggravata, con la richiesta di porre sotto sequestro i conti delle sue società a tutela delle azioni di rivalsa da parte dei consumatori che hanno acquistato il pandoro ‘griffato’". L'associazione dei consumatori presenterà la settimana prossima una denuncia in 104 procure sul territorio nazionale "affinché valutino l’apertura di una indagine per possibili profili penali a seguito della sanzione inflitta dall’Antitrust".

Nella sua nota, il Codacons ha citato alcuni passaggi del documento dell'Antitrust definiti "inquietanti", in particolare quelli in cui viene sottolineato che da parte di Ferragni ci sarebbe stata la volontà di far credere al pubblico l'esistenza di una sua effettiva partecipazione all'azione benefica per i bambini che, negli effetti, non c'è stata. "Riteniamo gravissimo sfruttare un tema delicato come i bambini malati di cancro e la beneficenza per attività commerciali tese unicamente a determinare guadagni per società private", scrive ancora il Codacons, perché "Una campagna quella di Balocco e Ferragni che potrebbe aver ingannato la buona fede dei consumatori, modificando le loro scelte economiche e portandoli a spendere soldi nell’errata convinzione che il ricavato delle vendite sarebbe andato ad una struttura sanitaria".

Nel comunicato del Condacons ci sono anche i ricorsi storici al vecchio contenzioso aperto tra i Ferragnez e l'associazione ai tempi della pandemia. Ma ora la questione sembra assumere un contorno ben diverso. Il Codacons vuole valutare "la possibile fattispecie di truffa aggravata a danno dei consumatori legata alla vendita del pandoro Balocco griffato Ferragni, sulla base dell’art.

640 del Codice penale".

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