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Egitto, Cleopatra o l’importanza di essere bianca

Di che colore era la pelle di Cleopatra? Bianca o nera? Gli egiziani non hanno dubbi e per difendere le loro posizioni sono scesi in guerra contro Netflix che nel trailer di una docuserie sull’ultima Regina d’Egitto manda in onda una Cleopatra di colore. Vi raccontiamo che piega ha preso la protesta egiziana contro Netflix

Egitto, Cleopatra o l’importanza di essere bianca

Di che colore era la pelle di Cleopatra? Bianca o nera (citando per comodità le due nuances agli opposti senza entrare nel ginepraio dell’infinita gamma di colori a disposizione)?

Il dibattito è in fiamme e per alcuni controverso.

Ma cosa sappiamo di (quasi) certo su Cleopatra?

Che non era una bellezza ma era affascinante.

Lo spiega Plutarco ne la “ Vita di Antonio”:

A quanto dicono la sua bellezza in sé non era del tutto incomparabile, né tale da colpire chi la guardava”.

E sappiamo grazie a quel testo che il suo fascino risiedeva nel suo grado di scolarizzazione:

“..la sua conversazione aveva un fascino irresistibile…Pochissimi erano i barbari con i quali trattava mediante un interprete. Dicono che conoscesse la lingua di molti altri popoli, mentre i re precedenti non si erano sottoposti nemmeno ad apprendere l’egiziano”.

Insomma, Cleopatra non era una donna da far girar la testa.

Era più intelligente che bella, ma soprattutto non era una bruta, comparata ad altri Re che non avevano studiato e non si erano impegnati nell’apprendimento delle lingue necessarie per regnare senza l’uso di interpreti.

Era una donna di sostanza più che di apparenza.

Ma questa è una campana.

Altri invece la apostrofarono in modi poco eleganti, alcuni irripetibili. Orazio la definì “fatale mostrum”.

Il punto è che essendo così esposta la sua dose di haters non le mancò e i leoni da piuma si scatenarono andando sul personale.

Ma nessuno fece espliciti riferimenti al colore della sua pelle che offrano indizi per dirimere la questione.

Eppure proprio in questa omissione l’egittologo francese Michel Chaveau, autore di “Cleopatra al di là del mito” (edizione Liana Levi) in una dichiarazione rilasciata a Le Figaro ci vede un indizio ipotizzando che “se lei fosse stata scura di pelle avremmo dovuto trovarne una qualche testimonianza o allusione soprattutto provenienti dalla cerchia dei romani che le erano ostili e sufficientemente razzisti per sottolineare questo dettaglio”.

Ipotesi avvalorata da Maurice Sartre che sempre interpellato da Le Figaro sostiene che delle pochissime immagini (monete e busti) che abbiamo della Regina, il busto di Cleopatra presente in Vaticano, sebbene non mostri il colore della pelle, la ritrae con i caratteri somatici caucasici.

Due a zero.

Però la partita non finisce qui e le cose si complicano perché un altro dato certo su Cleopatra è che, mentre l’identità del padre Tolomeo XII è nota, si ignorano quelle della mamma di Cleopatra e della nonna materna.

E i rumors che ci fosse del sangue africano nelle vene di Cleopatra e che fosse nera di pelle sono supportati da una notizia diffusa dalla BBC nel 2009 legata al ritrovamento presunto dello scheletro della sorella o sorellastra Arsinoé che avrebbe avuto origini africane.

Dunque dove sta la verità? Cleopatra era bianca o nera? Ma prima ancora di chiedersi di che colore fosse la Regina, perché è tornato alla ribalta il tema dell’origine razziale di Cleopatra?

Colpa di Netflix e di un trailer apparso sulla piattaforma che annuncia l’uscita per il 10 di maggio di una docuserie sull’ultima regina d’Egitto.

Impersonata da un’attrice di colore (che tra l’altro è bellissima).

Ora, nessuno ha protestato per l’avvenenza di Cleopatra ma sul colore della pelle e la dichiarazione presente nel trailer :“è possibile che Cleopatra fosse egiziana” si è scatenato un vespaio. In Egitto. E lì le certezze paiono granitiche.

Zahi Hawass, noto egittologo e ex ministro delle antichità ha fatto partire delle scintille.

E afferma che è tutto falso. Che la regina era era greca e aveva la pelle chiara, non nera. E aggiunge che l’unica dinastia di colore che abbia mai regnato in Egitto fu la 25esma, quella dei Re Kushite (747-656 a.C) e non le manda a dire :”Netflix cerca di provocare confusione diffondendo fatti falsi e ingannevoli per dimostrare che la civiltà egiziana è nera.”

E sull’onda emotiva invita gli egiziani a prendere posizione contro il gigante dello streaming.

Senza dirlo due volte parte anche una denuncia da parte dell’avvocato Mahmoud al-Semary al pubblico ministero in cui si chiede che si prendano le necessarie misure legali per bloccare l’accesso ai servizi di Netlix in Egitto :“Netflix starebbe promuovendo un pensiero afrocentrico che include slogan e scritti che hanno lo scopo di distorcere e cancellare l’identità egiziana”.

La serie è prodotta da Jada Pinkett Smith, la moglie di Willy Smith che dichiara che :“Non si sentono spesso storie su regine nere e questo era importante per me e per mia figlia e per la mia comunità conoscere queste storie perché ce ne sono tantissime come queste!”

E Adele James, la protagonista della serie chiosa sul suo account Twitter: "Se non vi piace il cast della serie non guardatelo o confrontatevi con (esperte) opinioni diverse dalle vostre. In ogni modo sono gasata e continuerò ad esserlo”.

Dimostrando, a differenza di Cleopatra, di essere poco pratica di arte della diplomazia.

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