Francesca De André: "Un incubo vivere con papà Cristiano"

La figlia di Cristiano De André si è raccontata nel programma "Storie di donne al bivio", svelando retroscena inediti sul turbolento rapporto con il padre

Francesca De André: "Un incubo vivere con papà Cristiano"
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Francesca De André è tornata a parlare della sua famiglia e, come già era accaduto in precedenza, si è tolta molti sassolini dalla scarpa nei confronti del padre, Cristiano De André e dei suoi parenti, che quando era solo una ragazza hanno lasciato che finisse in un orfanotrofio seguita solo dai servizi sociali. Ospite di Monica Setta a "Storie di Donne al bivio", l'ex gieffina è stata diretta e polemica e ha ricordato gli anni più bui vissuti in famiglia ma anche in istituto.

Gli anni traumatici

Francesca De André aveva solo tre anni quando la madre, Carmen De Cespedes, mise fine al matrimonio con Cristiano De André. "Lui era violento sia fisicamente sia psicologicamente", ha raccontato l'ex gieffina, svelando di più sulla sua drammatica vicenda familiare: "Non ho ricordi bellissimi. Mi ricordo che mio padre rientrava la sera tardi a casa e non era propriamente in condizioni... di entrare in una casa con bambini, mettiamola così. Mio fratello era spaventato e si rinchiudeva in camera, in un angolino mentre tremava".

Eppure da adolescente, in piena fase di ribellione e in aperto conflitto con la madre, scelse di andare a vivere con lui, sperando che il tempo avesse reso più morbido il suo carattere. Ma quel passo fu l'ennesima conferma del loro difficile rapporto: "E' stato l'inizio del mio incubo perché a mio parere mio padre non può convivere con nessuno, men che meno con una figlia e io ero un'ospite indesiderata. Ero trasparente".

La stoccata al padre

Nell'intervista rilasciata a Monica Setta l'ex gieffina ha parlato anche dell'indifferenza subita dai parenti, che hanno lasciato che finisse in orfanotrofio piuttosto che prenderla in affido. Poi ha punzecchiato il padre a proposito della sua carriera musicale: "Per monetizzare, continua a riarrangiare i brani di mio nonno morto (Fabrizio De André, ndr), quando per farsi strada gli sarebbe bastato attingere dal proprio talento, che non ha mai imparato a sfruttare. Ha sempre lasciato che le sue miserie prendessero il sopravvento sulle virtù". Parole molto simili a quelle che Francesca De André aveva pronunciato poche settimane fa nello studio di Caterina Balivo a La Volta buona, dove aveva criticato apertamente Faber.

Più dolce invece il ricordo di nonno Fabrizio: "Avevo un buon rapporto con lui, non era un nonno convenzionale, nel senso che non era quello che ti portava a mangiare il gelato. È anche grazie all’ascolto delle sue canzoni se sono riuscita ad uscire da un sacco di problemi. Sono una sua fan proprio".

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