Leggi il settimanale

"Il governo ha coperto i Windsor e Andrea". Scoppia la protesta contro il Re

Alcuni documenti riguardanti l’ex principe Andrea sarebbero stati censurati per proteggere la royal family

"Il governo ha coperto i Windsor e Andrea". Scoppia la protesta contro il Re
00:00 00:00

L’ombra dello scandalo Epstein continua ad allungarsi sulla Corona britannica. Ancora una volta a essere coinvolto è l’ex principe Andrea, che i reali avrebbero coperto non tanto per salvare la sua reputazione, ma per salvaguardare il futuro della monarchia. Al centro delle nuove polemiche ci sarebbero dei documenti, condivisi e subito censurati, relativi alle spese sostenute dall’ex duca di York quando era inviato per il commercio del Regno Unito.

“Un errore”

Andrea Mountbatten Windsor sarebbe stato protetto dal governo laburista britannico, sostengono gli antimonarchici. Stando a quanto riportato dalla Bbc, infatti, il Cabinet Office avrebbe bollato come “errore amministrativo” la pubblicazione dei documenti risalenti al periodo 2004-2005 e relativi ai viaggi all’estero della royal family. In questi file, in particolare nel fascicolo numero 10, sarebbero stati riportati anche i costi degli spostamenti dell’ex duca di York nel periodo in cui era inviato per il commercio del regno.

A quanto pare tutte le informazioni dovevano essere trasferite ai National Archives, dove chiunque avrebbe potuto consultarle in base al Freedom of Information Act. La procedura di pubblicazione, però, avrebbe subìto degli improvvisi, strani cambiamenti dell’ultimo minuto: in un primo momento e per un lasso di tempo molto breve i documenti sarebbero stati diffusi con un divieto esplicito di condivisione, poi ritirati e, infine, tornati di pubblico dominio ma con pesanti censure.

A quanto pare in questi file non vi sarebbe nulla di scabroso, nessuna verità nascosta. Secondo la Bbc sarebbero stati trascritti solo i programmi di viaggio, i verbali di alcuni incontri, i costi già menzionati, ma niente di più. A colpire, per la verità, sono stati i tentennamenti nella pubblicazione e la censura finale.

L’Ufficio di Gabinetto ha specificato di non aver mai avuto alcuna intenzione di diffondere i documenti: “Tutti i file sono gestiti in conformità con il Public Record Act”, ha chiarito un portavoce, aggiungendo: “Ogni pubblicazione è soggetto a un processo di revisione approfondito, compreso il coinvolgimento di esperti”. Qualcuno, però, ritiene che il blocco della procedura e le giustificazioni del governo nasconderebbero uno scopo ben preciso.

“Proteggere se stessi”

Graham Smith, leader del gruppo antimonarchico “Republic”, ha un’altra opinione sulla censura dei documenti: “I reali sono una delle istituzioni più misteriose del Regno Unito. I documenti dovrebbero essere diffusi con assoluta imparzialità, in modo da consentire al pubblico di esprimere giudizi informati sui reali”. Secondo Smith “non dovrebbero esserci affatto eccezioni per” i Windsor e comunque “questa eccezione di certo non si applica ad Andrea ora che non è più un reale”.

Il giudizio dell’attivista è netto: “La ragione più probabile per questo tentativo di fermare la diffusione è la pressione del Palazzo”. Non vi sarebbe “alcuna giustificazione” alla censura. Smith, menzionato dal Guardian, è convinto che l’unico motivo dell’accaduto sia nella volontà di difendere a tutti i costi la Corona: “La royal family cerca di tenere tutto nascosto quando si tratta di Andrea, non per proteggerlo, ma per proteggere se stessi”.

In questo caso, però, non sembra vi siano delle colpe evidenti dell’ex duca, almeno per ora. Forse si è trattato davvero di un comune “errore amministrativo”.

Tuttavia, considerando gli strascichi dello scandalo Epstein, la situazione tesa all’interno della monarchia a causa di Andrea e il comportamento di quest’ultimo è comprensibile che anche un presunto sbaglio venga interpretato come un complotto. A meno che quei file non contengano qualcosa che ancora non sappiamo. Al momento è impossibile stabilire la verità dei fatti.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica