
Neppure lo sfarzo della corte di Monaco sarebbe bastato a far dimenticare a Grace Kelly (1929-1982) il fascino del cinema, la sensazione magica di interpretare un ruolo, di entrare nei panni di un personaggio, in un’altra vita, sebbene solo per finzione. All’inizio degli anni Sessanta la principessa sarebbe stata sul punto di tornare a recitare, ma qualcosa l’avrebbe fermata quando la decisione sembrava ormai presa. Non sarebbero state solo le riserve del principe Ranieri e lo scetticismo dei monegaschi a far desistere la principessa dai suoi propositi. Intorno a lei si sarebbe scatenata una specie di tempesta perfetta che avrebbe influenzato per sempre il suo destino.
Un film per la principessa
Grace di Monaco non avrebbe mai perso la speranza di tornare davanti alla macchina da presa. De resto il cinema era stato il suo primo amore e le aveva dato tantissimo sia in termini di popolarità, sia in riconoscimenti. La sua carriera, seppur breve, le valse il tredicesimo posto nel firmamento delle più grandi dive della storia del cinema, decretato dall’American Film Institute, come ha ricordato SkyTg24 a quarant’anni dalla sua morte. Il primo film di Grace Kelly, “Quattordicesima Ora”, uscì nel 1951. Nel 1953 ottenne la candidatura agli Oscar come miglior attrice non protagonista per la pellicola Mogambo, nel 1955 vinse l’ambita statuetta come miglior attrice protagonista in “La Ragazza di Campagna”. La pellicola “Alta Società” (1956) fu il suo ultimo film.
Nello stesso anno, il 19 aprile, Grace sposò il principe Ranieri III di Monaco (1923-2005). La principessa dovette abituarsi pian piano alla nuova vita a Palazzo. Le fonti biografiche, però, concordano sul fatto che non avrebbe mai considerato del tutto inconciliabile il suo ruolo pubblico con la possibilità di tornare a recitare, sebbene gli ostacoli non fossero pochi. Per Ranieri e per i monegaschi, infatti, l’idea di una principessa attrice sarebbe stata del tutto fuori luogo, assolutamente inattuabile. Due mondi destinati a scorrere paralleli e, per questo, a non incontrarsi mai. Come ha riferito Oggi.it i film di Grace Kelly furono addirittura vietati nel Principato.
Come se i Grimaldi e il popolo di Monaco volessero cancellare il passato della consorte del loro principe. Erano altri tempi, benché ancora oggi l’ipotesi di una reale impegnata nel mondo dello spettacolo sia guardata con un certo scetticismo. Da una parte ciò è comprensibile, poiché non sarebbe semplice far aderire alla perfezione l’impegno pubblico in nome di una monarchia e di uno Stato con una carriera cinematografica.
Non è solo una questione di tempo e dedizione, ma anche di protocollo, in concreto di scelta di personaggi che non siano in contrasto con i valori, la storia dell’istituzione rappresentata. Un bel problema che limiterebbe fortemente la selezione dei ruoli da interpretare. Senza contare i rischi di una eccessiva esposizione mediatica. Se, poi, la parte proposta è quella della cleptomane Marnie, in un film di Alfred Hitchcock, la questione diventa ancora più complicata. Grace, però, si sarebbe lasciata convincere.
Attrice per beneficenza?
Non sarebbero mai stati chiariti i motivi per cui, all’inizio degli anni Sessanta, Grace scelse proprio questo film tra i tanti che ancora le venivano proposti, nonostante il suo ritiro dalle scene. Oggi.it ripropone le ipotesi formulate dalla stampa dell’epoca, tra cui la voglia della principessa di rientrare nel mondo del cinema da protagonista assoluta, in un’opera che già si preannunciava un capolavoro del celebre “maestro della suspense”. In fondo Grace Kelly aveva già lavorato con il celebre regista nelle pellicole del 1954 “Il Delitto Perfetto” e “La Finestra Sul Cortile (1954) e in “Caccia al Ladro” (1955). Fu proprio durante le riprese di quest’ultimo film, girato proprio nel Principato di Monaco, che l’attrice conobbe Ranieri.
Non è escluso, però, che le vere ragioni andassero ben oltre il legame con Hitchcock e i pensieri malinconici rivolti al passato. Tra le ipotesi elencate ve ne sono tre molto interessanti: sostenere il Principato con i guadagni di attrice, fare beneficenza e vendicarsi del principe Ranieri che, in quel periodo, si sarebbe infatuato di un’altra donna che i giornali non riuscirono mai a identificare con precisione.
Tra queste la più concreta sembra la seconda. Il 19 marzo 1962 Grace annunciò il suo ritorno sul set, specificando che il film sarebbe stato girato negli Stati Uniti durante l’estate, per lei l’unico periodo libero dagli impegni ufficiali. In una seconda dichiarazione pubblica, riferisce ancora Oggi.it, la principessa puntualizzò che il suo compenso, ovvero 630 milioni di lire, sarebbe stato devoluto alla Croce Rossa di Monaco.
In questo modo, forse, Grace sperava di dare al suo primo lavoro e alla sua decisione una sorta di giustificazione, augurandosi che l’idea del film venisse accolta con maggior entusiasmo dai monegaschi e dal marito o, almeno, con un minor numero di critiche. Il mestiere di attrice poteva diventare un sostegno per le opere umanitarie a cui già si dedicava da anni. Insomma Grace avrebbe cercato di far accettare al suo popolo anche questa parte della sua vita e di se stessa, di conciliare l’immagine di una reale dedita al suo ruolo di corte con quella della donna che ha aspirazioni personali, tanti sogni da realizzare.
Non ci riuscì e non solo a causa dell’ostinazione degli abitanti del Principato e, pare, di Ranieri III. Quando il ritorno della stella di Hollywood sembrava ormai confermato, il 23 aprile 1962 arrivò la notizia che Hitchcock non aveva ancora ultimato le riprese di un altro famoso film “Gli Uccelli”, con Tippi Hedren. Le riprese di Marnie, dunque, sarebbero slittate a data da destinarsi. Grace Kelly, però, non poteva aspettare oltre l’estate. Sarebbe stato impensabile, per lei, allontanarsi da Monaco proprio nel momento in cui il l’agenda degli impegni di corte ricominciava a riempirsi. Così rinunciò alla pellicola e, forse senza saperlo, chiuse per sempre, dietro di sé, le porte del cinema.
Due crisi
Sarebbe stata una coincidenza, dunque, a costringere Grace Kelly a rifiutare la parte di Marnie. Di certo il contrattempo di Hitchcock sconvolse i piani della principessa. A ciò si aggiunse una questione legale: quando la principessa aveva interrotto la sua carriera cinematografica, ci ricorda il sito The hollywood Reporter, il contratto firmato nel 1952 con la Metro Goldwyn Mayer non era ancora scaduto. L’accordo, infatti, prevedeva sette anni di esclusiva con la MGM per 750 dollari a settimana. Di conseguenza Grace non poteva accettare copioni che arrivassero da altre case di produzione.
Il ritardo di Hitchcock e il problema contrattuale potrebbe non essere stati gli unici motivi per cui Grace rinunciò a realizzare il suo grande desiderio. La situazione sarebbe stata ulteriormente complicata da due crisi, una privata e una diplomatica, che minarono la serenità della principessa quasi nello stesso momento. La prima riguarderebbe le incomprensioni con Ranieri III a cui abbiamo già accennato, sebbene non sia affatto sicuro che alla base di tali tensioni vi fosse un’altra donna. Con buona probabilità uno dei dissidi avrebbe avuto origine, oppure sarebbe stato acuito (il rapporto causa effetto non è del tutto chiaro) proprio dal sogno di Grace di tornare a recitare.
L’altra crisi, invece, fu di carattere prettamente politico ed economico e si sviluppò su due livelli: la Francia di Charles De Gaulle e il Principato di Monaco si contendevano la gestione del sistema radiotelevisivo monegasco, che nel tempo aveva incrementato la sua diffusione e, di conseguenza, il suo potere. Inoltre lo Stato francese criticava il piano di tassazione nel Principato, giudicandolo troppo permissivo, diciamo così e lamentando, come spiega il Time, il fatto che i monegaschi “non pagavano tasse alla nazione che li circondava”. Eppure proprio questo tipo di organizzazione consentì ai monegaschi di ampliare e potenziare le industrie, favorendo anche la crescita del settore edilizio.
Il 14 gennaio 1962 Ranieri III emise “l’Ordonnance Images et Sons”, che mirava a proteggere il sistema radiotelevisivo di Monaco dalle mire francesi. I tentativi di raggiungere un accordo fra i due Stati fallirono. Così, spiega il Time, il 12 ottobre 1962 la Francia attuò il blocco del Principato, dando ordine ai doganieri di posizionarsi lungo il confine, in modo da bloccare tutti gli accessi da e per Montecarlo. Una dimostrazione di forza.
Il ruolo di Grace Kelly in questa vicenda è, in parte, un mistero. Nel film “Grace di Monaco” (2014), di Olivier Dahan, sembra quasi che sia stata la principessa, con il suo discorso durante il gala di beneficenza della Croce Rossa, che nella pellicola avviene il 9 ottobre 1962, ad appianare le tensioni. In realtà non andò affatto così.
Ragion di Stato
Per prima cosa il Ballo della Croce Rossa di Monaco si sarebbe tenuto il 26 novembre 1962, come riportato sulle immagini della serata archiviate da Getty Images, non il 9 ottobre. De Gaulle, come sottolineano anche il Guardian e Il Post, non era presente alla serata. In ogni caso Grace non ebbe alcun contatto diretto con lui, né poté in alcun modo persuaderlo a revocare il blocco. All’epoca, poi, il presidente era alle prese con la fase finale della Guerra d’Algeria (1954-1962) e il ritorno dei “pieds-noir”, cioè i coloni francesi stabilitisi in Algeria e rientrati in patria nella fase di decolonizzazione.
Alla festa, contrariamente a quanto si vede nel film, non partecipò neppure il Segretario della Difesa degli Stati Uniti Robert McNamara. Di certo non avrebbe potuto neanche se il ballo si fosse tenuto davvero in ottobre, poiché in quel mese affrontò, insieme al presidente Kennedy, le tensioni crescenti tra Stati Uniti e Unione Sovietica, preludio della Crisi dei Missili di Cuba (16 ottobre 1962-29 ottobre 1962).
Il film del 2014 si concede molte licenze poetiche. La faida diplomatica tra Francia e Principato di Monaco venne risolta con il compromesso, firmato tra i due Paesi il 18 maggio 1963. A tal proposito il Time ha spiegato: “I residenti a Monaco da meno di cinque e le ex compagnie francesi che facevano meno di un quarto dei loro affari lì dovevano pagare l’aliquota in Francia”.
La principessa Grace non sarebbe mai entrata in queste questioni tecniche, ma avrebbe sollecitato la prosecuzione dei negoziati. In quel frangente così complicato per il Principato, poi, il suo sostegno al marito non sarebbe mai venuto meno. La crisi politica avrebbe fatto passare in secondo piano anche i presunti dissidi matrimoniali. Non sappiamo se Grace abbia mai pensato di tornare a lavorare con Hitchcock per vendicarsi di Ranieri, ma se questa idea le ha davvero attraversato la mente, deve averlo fatto con la rapidità di un lampo.
I problemi con la Francia erano troppo gravi perché la principessa potesse allontanarsi dal Palazzo per colpa del principe o per il desiderio di recitare. I monegaschi non l’avrebbero perdonata. Nel documentario “The Trouble With Marnie” (2000) la figlia di Hitchcock, Patricia, rivelò: “Mia madre e mio padre erano grandi amici della principessa Grace e del principe Ranieri. Quando mio padre trovò questa storia, Marnie, andarono da lei e gliene parlarono, lei adorava la storia ed era davvero pronta a tornare…Sfortunatamente ciò che accadde nell’arco di tempo tra il suo consenso e il momento in cui [la lavorazione] del film era pronta a partire, ci furono grandi problemi a Monaco”.
A quel punto sarebbe intervenuto anche il marito di Grace, ha ricordato Patricia: “Alla fine Ranieri pensò che per [la
principessa] non fosse un buon momento per andare via, ecco perché lei non lo fece”. Avrebbe vinto la ragion di Stato e Grace sarebbe stata costretta a mettere da parte i sogni per rispettare i suoi doveri.