
Lady Diana amava davvero Dodi al-Fayed? A ventotto anni di distanza dalla morte della principessa continuiamo a chiederci quale fosse la vera natura dei suoi sentimenti nei confronti del giovane miliardario egiziano. Non si tratta di una semplice curiosità, ma di un elemento biografico mancante, di un tassello perduto che non consente a biografi, storici, giornalisti di ricostruire con precisione l’ultimo atto della vita dell’iconica Lady D. Questa domanda, infatti, ne porta con sé molte altre, tutte senza una risposta definitiva. Quella di Diana e Dodi è stata una storia dal finale tragico in cui mancano interi capitoli che, forse, sono stati scritti dai protagonisti, ma celati al pubblico e, infine, cancellati dal tempo.
Estate del 1997
Nel luglio 1997 la relazione tra Lady Diana e il cardiochirurgo Hasnat Khan sarebbe arrivata a un punto di non ritorno. I due non sarebbero riusciti a conciliare le diverse prospettive attraverso le quali osservavano il mondo. Inoltre la famiglia del medico, pur stimando la principessa, non avrebbe mai acconsentito al matrimonio.
Diana avrebbe tentato in tutti i modi di farsi accettare dai genitori di Hasnat Khan. Invano. Forse consapevole che non vi era più speranza di salvare la sua storia d’amore, accettò l’invito di Mohamed al-Fayed a trascorrere alcuni giorni, per la precisione dall’11 al 20 luglio 1997, a bordo del suo yacht, lo Jonikal. Solo la sera prima Hasnat e Diana avevano trascorso del tempo insieme a Kensington Palace. “Quando Diana andò a St. Tropez con il signor al-Fayed andava tutto bene tra noi”, disse Hasnat Khan alla polizia. “Dopo pochi giorni sentii che qualcosa stava andando storto. Il suo cellulare continuava a mandare la segreteria telefonica”.
Questa è la prima stranezza o, almeno, un’apparente contraddizione: Khan dichiarò che la storia con Lady D andava bene. Tuttavia sembra sapesse che Diana non sarebbe mai diventata sua moglie. Non avrebbe neppure nutrito grandi speranze di far cambiare idea alla sua famiglia. Di conseguenza è piuttosto probabile che il loro rapporto non fosse completamente sereno.
La principessa sarebbe stata consapevole della situazione e avrebbe vissuto con comprensibile tristezza l’impossibilità di sposare quello che sarebbe stato, come ha sottolineato Town & Country Magazine, “l’amore della sua vita”. In questo frangente entrò in gioco Dodi al-Fayed, figlio di Mohamed al-Fayed, miliardario egiziano ed ex proprietario dei grandi magazzini Harrods. Il giovane sarebbe salito sullo Jonikal il 14 luglio 1997.
Diana aveva già incontrato Mohamed diverse volte tra gli anni Ottanta e Novanta. Town & Country Magazine ha menzionato, in proposito, una cena di beneficenza proprio a Harrods, nel 1996. Conosceva anche Dodi: la prima volta i due si sarebbero visti durante una partita di polo a Windsor, nel 1986.
La scintilla, però, sarebbe scoccata sullo Jonikal a metà luglio del 1997. Almeno questa è la versione più romantica della storia. In realtà non sappiamo se la principessa si innamorò a prima vista di Dodi, oppure se il sentimento nacque nelle settimane successive. Oppure, ancora, se Dodi rappresentò solo un’arma nelle mani di Lady D per far ingelosire Hasnat Khan e convincerlo a sfidare la famiglia per sposarla.
Non possiamo escludere che tale ambiguità fosse una strategia per depistare i media e mantenere una relativa privacy. Allo stesso modo non dobbiamo neppure sottovalutare l’idea che Lady D fosse davvero incerta sui suoi sentimenti nei confronti di Dodi e di Hasnat. Una delle più care amiche di Diana, Jemina Khan (ex moglie di Imran Khan, primo ministro del Pakistan dal 2018 al 2022) ha dichiarato, citata dal Telegraph, che la principessa sarebbe stata “follemente innamorata” del cardiochirurgo. Sembra persino che gli avesse dato un soprannome “Mr Wonderful", come ha spiegato Town & Country Magazine.
Al contrario l’attrice Brooke Shields, amica di Dodi da molti anni, raccontò un’altra versione, riportata dal People: “Tutti si sono concentrati su Diana e ciò è comprensibile, ma non è stato detto molto su Dodi e secondo quelli che lo conoscevano ci dovrebbe essere un qualche tipo di riconoscimento. [Dodi] aveva una tenerezza di cui non credo molti fossero consapevoli. Penso che la parte più triste sia che aveva appena cominciato a essere felice”.
È vero, troppo spesso la figura di Dodi è stata relegata nell’ombra quando, invece, è un personaggio centrale della storia. Le parole di Brooke Shields farebbero pensare che il giovane fosse innamorato di Diana o che iniziasse a provare qualcosa per lei. A questo punto la presunta ambiguità della principessa assume anche un altro valore: Dodi era consapevole di questa incertezza? Nel caso in cui fosse stato usato come pretesto per suscitare una reazione in Hasnat dovremmo ritenere che fosse consapevole del suo ruolo e magari d’accordo con Diana? Oppure lo scoprì in un momento successivo, o ancora non se ne rese mai conto? Tutte domande senza risposta. Se solo la storia della principessa e del miliardario non si fosse interrotta il 31 agosto 1997, forse avremmo potuto capirne di più. La Storia, però, non si fa con i “se”.
Il mistero dell’anello
In ogni caso alla fine di luglio, sostiene la giornalista Kate Snell nel suo libro “Diana. Her Last Love” (2000), la relazione tra la principessa e il cardiochirurgo Hasnat Khan si sarebbe chiusa definitivamente. Agli occhi del mondo Dodi al-Fayed divenne il nuovo fidanzato della principessa. Spesso un fidanzamento è accompagnato anche dal dono di un anello. Nella storia di Lady D e al-Fayed questo prezioso oggetto si trasformò in un altro mistero irrisolto.
Stando a Usa Today nel pomeriggio del 30 agosto 1997 Dodi sarebbe entrato nella gioielleria Repossi di Place Vendôme, vicina all’Hotel Ritz, dove alloggiava con Diana. Ne sarebbe uscito con una brochure. Stando alle ricostruzioni, però, nell’arco di tempo trascorso nel negozio avrebbe comprato ben due anelli: il “Dis-Moi Oui”, ovvero l’anello di fidanzamento al centro dell’enigma e un altro d’oro giallo e diamanti di Bulgari, semplice regalo non impegnativo, diciamo così. I gioielli sarebbero stati recapitati all’Hotel Ritz quello stesso giorno. Al momento della consegna, a quanto pare, la coppia non era presente nella suite.
Dopo la morte della principessa e di Dodi l’ispettore capo Paul Carpenter, del Metropolitan Police, assicurò che l’anello “Dis-Moi Oui” sarebbe stato trovato nell’appartamento di al-Fayed agli Champs Elysees. Non è chiaro né come, né quando ci sarebbe arrivato. Tuttavia sembra che la sera del 30 agosto Lady D e Dodi abbiano lasciato l’hotel per recarsi proprio in questa casa, dove purtroppo non arrivarono mai. Forse al-Fayed aveva dato disposizioni in tal senso, così da poter regalare l’anello alla presunta fidanzata proprio in quelle ore. Se così fosse la principessa non lo ricevette mai. Purtroppo, però, non abbiamo alcuna certezza.
E il gioiello di Bulgari?
Non sappiamo dove sia il “Dis-Moi-Oui”. Secondo alcuni Dodi non lo avrebbe nemmeno mai acquistato. Per quanto riguarda la sorte del gioiello Bulgari le cose non sono più lineari. Nel 2008 emerse un’indiscrezione: dopo l’incidente, mentre il corpo senza vita di Diana si trovava ancora nell’obitorio di Parigi, il suo ex maggiordomo, Paul Burrell, le avrebbe sfilato dall’anulare della mano destra un anello ancora sporco di sangue. A riferire la storia, durante l’inchiesta dell’Alta Corte di Londra sull’incidente del Tunnel dell’Alma, fu Michael Faux, consigliere per la sicurezza di Burrell.
Faux rivelò: “[Paul Burrell] mi disse di aver rimosso un anello dal corpo a Parigi…c’era ancora sangue sull’anello e disse che poteva provare che fosse di [Diana] attraverso il DNA”. L’uomo aggiunse di essere rimasto “disgustato” da quella confessione, a suo dire avvenuta nel 2002 e di aver pensato che “non era giusto che Burrell avesse preso l’anello dal dito [della principessa]”.
Sempre durante l’inchiesta venne fuori che alla mano destra Lady D avrebbe indossato proprio l’anello di Bulgari. I tabloid iniziarono ad associare questo gioiello e non più il Dis-Moi-Oui, al fatidico anello di fidanzamento. Nel gennaio 2008, invece, Burrell sostenne di non aver mai fatto alcuna confessione a Faux in merito all’anello di Diana e puntualizzò: “Non ho mai fatto riferimento all’anello Bulgari come a un anello di fidanzamento. Non sono in possesso di quell’anello”.
“Lo desidero quanto un'eruzione cutanea”
Sempre secondo le indiscrezioni l’anello Dis-Moi-Oui potrebbe essere stato consegnato a una delle sorelle di Diana. In ogni caso ci troviamo di fronte a un buco nero, alla più assoluta incertezza per quel che concerne sia la sorte di questo gioiello sia quella dell’anello Bulgari. I preziosi, però, sono dei simboli di qualcosa di più importante, di un legame che si spera duraturo. Accompagnano una proposta. Ecco un altro mistero: Dodi al-Fayed fece in tempo a chiedere alla principessa di sposarlo? Soprattutto ne aveva davvero intenzione? Diana era certa del passo che, forse, stava per compiere?
Non possiamo rispondere con sicurezza neppure a queste domande. A proposito dell’anello Bulgari Paul Burrell ha scritto nel suo libro, “Remembering Diana. The Way We Were” (2007), citato dall’Independent: “[Lady D] chiarì che non si trattava di un anello di fidanzamento. Non era niente di più che un’aggiunta alla sua collezione di bigiotteria”. Per la verità il gioiello, hanno detto tutti i tabloid, valeva tremila sterline, non esattamente “bigiotteria”. Comunque l’ex maggiordomo ha precisato: “Raccontò quanto romantico fosse stato [Dodi] e ridacchiava con sollievo del fatto che l’anello non fosse più significativo. Il mondo deve smettere di credere che Diana e Dodi si dovessero sposare, perché semplicemente non è vero”.
Mohammed al-Fayed, il padre di Dodi, era convinto del contrario e lo rimase fino al suo ultimo giorno. Nel suo libro, scritto quando l’imprenditore era ancora in vita, Burrell ha spiegato: “[Mohammed] deve accettare che la principessa e Dodi ebbero solo un flirt estivo. Nelle ultime sei telefonate che ha fatto agli amici e nelle conversazioni avute con altri Diana chiarì che non era una cosa seria e che desiderava tanto abbreviare il tempo con Dodi e tornare a casa per vedere William e Harry”.
Paul Burrell si è spinto oltre, scrivendo addirittura che la principessa non avrebbe mai avuto intenzione di risposarsi, né con Dodi, né con nessun altro: “Per quanto riguarda le nozze, [Diana] mi disse queste precise parole: ‘Voglio un altro matrimonio quanto desidero un’eruzione cutanea”. La narrazione di Burrell si focalizza sull’anello Bulgari, mettendo da parte la questione dell’anello di fidanzamento Dis-Moi-Oui, come se quest’ultimo non fosse mai esistito.
La versione di Repossi
Il gioielliere Repossi, dell’omonima gioielleria in cui Diana avrebbe acquistato proprio il Dis-Moi-Oui, ha raccontato una storia molto diversa da quella di Burrell, riportata dal Washington Post: “In un’intervista telefonica…Alberto Repossi ha detto che la coppia entrò inaspettatamente nella filiale di Monaco del suo negozio circa dieci giorni prima dell’incidente…All’epoca la coppia era in vacanza in Riviera. Trascorsero solo quattro o cinque minuti nel negozio, disse Repossi, perché sapevano già quale anello volevano. Lo avevano visto nella pubblicità dell’edizione di settembre del magazine di moda L’Officiel de la Couture et de la Mode de Paris”.
Repossi aggiunse al Corriere.it che l’anello aveva bisogno di alcune modifiche: “…Mi chiamarono per fissare un incontro a Saint Tropez dove erano diretti, per definire la scelta e la misura dell’anello”. L’appuntamento sarebbe avvenuto a St. Tropez il 22 agosto 1997. “Mi chiesero di poter ritirare l’anello messo a misura dell’anulare della principessa per il 30 agosto, perché l’1 settembre dissero ci sarebbe stato un annuncio importante, un fidanzamento…”.
Il gioiello modificato sarebbe stato inviato nella sede di Parigi, a Place Vendôme. Come abbiamo visto il 30 agosto Dodi si sarebbe recato nella gioielleria, dove potrebbe aver acquistato anche l’anello Bulgari, poi, forse, consegnato insieme al Dis-Moi-Oui all’Hotel Ritz. Il conto di quest’ultimo gioiello, invece, sarebbe stato saldato da suo padre Mohammed dopo l’incidente, ha riportato il settimanale Gente.
Trevor Rees-Jones, guardia del corpo di Dodi e unico sopravvissuto allo schianto disse di non ricordare il ritiro dell’anello a Parigi, ma il gioielliere Repossi lo smentì, consegnando alle autorità le ricevute e i video di quel giorno. Inoltre, citato ancora da Gente, il gioielliere sostenne di aver subìto delle “pressioni” dalla “polizia”, affinché ritrattasse la storia del fidanzamento.
Diana voleva sposarsi?
La principessa era sul punto di annunciare il fidanzamento con Dodi, disse Repossi. No, considerava il matrimonio alla stregua di “un’eruzione cutanea”, rivelò Paul Burrell. Due versioni completamente opposte. Cosa voleva davvero Lady Diana? Cosa aveva intenzione di fare? Con ogni probabilità non lo sapremo mai con sicurezza. Troppe lacune nelle ricostruzioni, troppi fatti non del tutto chiari, né documentati. In più la stessa Diana sarebbe stata abbastanza ambigua.
Ci sarebbe, però, un’altra possibilità, una via di mezzo tra le narrazioni del gioielliere e dell’ex maggiordomo: semplicemente Lady D avrebbe acconsentito alle nozze, ma solo se lo sposo fosse stato Hasnat Khan. In ogni caso pochi mesi prima di morire la principessa avrebbe chiesto informazioni sui matrimoni tra cristiani e musulmani al fotografo della royal family Anwar Hussein, cittadino britannico nato a Tanganica, come ha riferito il People. Hussein si disse certo che le domande della principessa avessero come unico riferimento il cardiochirurgo pakistano.
Diana chiese consiglio anche al sacerdote anglicano Frank Gelli, curato della chiesa St. Mary Abbots a Kensington, ha rivelato l’Express. Lo avrebbe perfino chiamato durante la vacanza con Dodi. Per questo il prelato ritiene che l’ultimo amore di Lady D. fosse proprio il miliardario egiziano.
Non è escluso che quella di Diana fosse una semplice curiosità, sebbene appaia non molto credibile. Non dimentichiamo, poi, che la principessa cercò in ogni modo di farsi accettare dalla famiglia di Hasnat.
Magari dopo la nuova delusione causata dalla fine della relazione con il medico potrebbe aver deciso di cancellare l’idea di un secondo matrimonio e averci ripensato dopo aver conosciuto Dodi. Le variabili sono tante, come pure le ipotesi. Purtroppo Lady Diana non fece in tempo a concretizzare i suoi progetti, le sue idee, di qualunque tipo fossero.