L'endorsement accettato è solo quello a sinistra: così i rossi tentano il bavaglio

La deriva della sinistra italiana sembra senza fine: le uniche opinioni accettate sono solo quelle in favore dei "compagni". Le altre le metterebbero al bando

L'endorsement accettato è solo quello a sinistra: così i rossi tentano il bavaglio
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Che bel Paese è l'Italia, dove si può dire di preferire un esponente di sinistra ma non uno di destra, se non si vuol correre il rischio di essere linciati sulla piazza social. Lorella Cuccarini, che non ha mai nascosto le proprie simpatie per il centrodestra, le ha confermate dichiarando che tra Elly Schlein e Giorgia Meloni preferirebbe andare a cena con quest'ultima. Mai l'avesse fatto: se non viene accusata di lesa maestà poco ci manca. In passato aveva plaudito ai tentativi di blocco dei migranti e si era schierata su posizioni pro-vita, ricevendo anche in quell'occasione insulti vari.

In queste ore si parla addirittura di "autogol" in un momento professionale favorevole, di gesto incauto, di leggerezza da parte di una signora della televisione italiana, che ha semplicemente dichiarato implicitamente di apprezzare il presidente del Consiglio di questo Paese.

Siamo davvero arrivati a tanto? Perché sembra quasi che la Cuccarini dovesse censurarsi prima di esprimere la propria opinione, che a differenza di tante altre che si sono sentite nelle ultime settimane non è né offensiva e nemmeno eversiva. Eppure, nelle ultime ore è addirittura vittima di una incomprensibile "shitstorm" da parte di chi arriva ad accusarla di "leccare" le persone giuste perché, altrimenti, non sarebbe nessuno. Il delirio sinistro non conosce limiti, evidentemente, come dimostrano gli integralisti del sostegno a Schlein e, in generale, del Pd. "Senza la dichiarata simpatia sarebbe il nulla cosmico. Ormai l'abbiamo capito che l'arte e la maestria sono inutili doti", scrive uno. Ci piacerebbe pubblicare per intero il curriculum vitae di Lorella Cuccarini, per dimostrare che è vero il contrario, ma ci manca lo spazio.

A ben guardare il clima che si respira in Italia, dove la sinistra vorrebbe eliminare qualunque forma di dissenso per poter fare la sua propaganda senza contraddittorio, quanto accaduto alla Cuccarini non stupisce.

Eppure, quando solo qualche settimana fa Lino Guanciale si è scoperto essere il portavoce del comitato marchigiano di Elly Schlein, non gli è stato dedicato lo stesso trattamento, non è stato inondato di insulti sulla sua persona e sulla sua professione. Ah già, l'attore sta dalla parte giusta, o meglio, dalla parte che i benpensanti di sinistra vogliono imporci come quella giusta. Perché c'è una bella differenza, sia pratica che concettuale.

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