Michele Morrone stronca gli artisti di sinistra: ecco cos’ha detto

Lo sfogo sui social dell'attore: "Non mi sento parte di un cinema, quello italiano, che se la canta e se la suona da solo". Poi la provocazione: "Se davvero volete fare i rivoluzionari scendete in politica"

Michele Morrone stronca gli artisti di sinistra: ecco cos’ha detto
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Una cosa è certa: Michele Morrone non ha peli sulla lingua. Lo ha dimostrato nell’intervista a “Belve” e lo ha ribadito in un lungo post pubblicato sul suo profilo Instagram in cui mette nel mirino il circoletto del cinema italiano di sinistra. Nella chiacchierata con Francesca Fagnani, l’attore ha stroncato senza mezzi termini le dinamiche del movimento italiano, prendendone apertamente le distanze: “Ringrazio con il cuore Francesca Fagnani per avermi dato l’opportunità di esprimere un concetto a me molto caro. Ciò che ho detto ieri sera al programma ‘Belve’ è un pensiero che ho da tempo e credetemi, non sono il solo”.

“Non mi sento parte di un cinema, quello italiano, che se la canta e se la suona da solo, pieno zeppo di pregiudizi nei confronti dei ‘diversi’, che se non hai studiato alla Silvia D’Amico o al Centro sperimentale non sei nessuno, se non la pensi con il cuore a sinistra sei solo un fascista, se non usi scarpe Clark e non dai l’idea di essere trasandato, non sei un vero attore. Avete rotto il cazz*!” il j’accuse di Morrone, reduce dalla promozione del film “Un altro piccolo favore” di Paul Feig.

Nel suo sfogo Morrone ha posto l’accento sull’ipocrisia dei suoi colleghi: “Pregiudizi di artisti che fanno i finti inclusivi democratici, sinistroidi che dopo aver preso un cazz* di David si sentono Dei scesi in terra e si concedono il lusso di fare della morale di sinistra non perché tengono veramente al loro Paese, ma semplicemente perché fa figo fare l’attore impegnato nel sociale e nella politica. Tristi e finti poeti maledetti ubriachi di Rimbaud e Baudelaire, ma con lussuosi appartamenti e villini al mare (Rimbaud non aveva una lira)”.

“Siete più tristi delle vostre stesse idee” ha rincarato la dose Morrone, che non ha lesinato una stoccata a Luca Marinelli: “Gente che ‘si sente male e ha sofferto’ per aver interpretato il ruolo del Duce, ma che, come per magia, si riprende molto bene da questo tumulto dopo aver incassato 1,5/2 milioni di euro. Patetici. L’interprete trentacinquenne ha poi concluso: “Se davvero volete fare i rivoluzionari, i Che Guevara 2.

0 de noialtri, smettete di fare gli attori, lasciate stare il cinema e scendete in politica, candidatevi e provate veramente a cambiare qualcosa in questo Paese, perché dei discorsetti post premiazione David di Donatello ci siamo rotti bellamente il cazz*”.

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