Pillole reali

Le paure di Carlo al trono di Inghilterra: "Non riesce a nascondere le sue emozioni"

La cerimonia d’apertura del Parlamento è lo specchio del cambiamento radicale dell’esistenza di Carlo, una trasformazione a cui il Re faticherebbe ad abituarsi

Le paure di Carlo al trono di Inghilterra: "Non riesce a nascondere le sue emozioni"
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Lo scorso 7 novembre Carlo III ha pronunciato il suo primo discorso da Re durante la cerimonia d’apertura del Parlamento. Quel giorno è stato, insieme a quello dell’ascesa al trono e dell’incoronazione, uno dei più importanti della sua vita. Dall’immagine di Carlo con la Imperial State Crown sul capo, nel pieno delle sue funzioni istituzionali, si dipana il potere della monarchia, ma anche l’intera esistenza del Re, profondamente trasformata da un anno a questa parte. Un cambiamento a cui Carlo, però, non sembra essersi abituato del tutto. A pesare di più sarebbe la riduzione della sua libertà personale, in particolare della possibilità di esprimere opinioni sui temi che più gli stanno a cuore.

La Imperial State Crown all’apertura del Parlamento

Il 7 novembre 2023 Re Carlo III ha sottolineato una volta ancora, qualora ve ne fosse ancora bisogno, la sua ferma volontà di portare avanti le tradizioni del regno e l’eredità della regina Elisabetta, omaggiata all’inizio del suo discorso al Palazzo di Westminster, per l’inaugurazione della nuova sessione parlamentare. Il sovrano ha indossato la Imperial State Crown, da 1,03 chilogrammi, 2868 diamanti, 273 perle, 17 zaffiri, 11 smeraldi e 5 rubini. Il gioiello più importante del Tesoro reale, usato nelle incoronazioni e per la cerimonia d’apertura del Parlamento. Non lo vedevamo sul capo di un monarca dal 2016, quando Elisabetta II lo indossò per l’ultima volta. Nelle cerimonie successive la corona rimase su un cuscino, accanto alla sovrana per cui, ormai, era diventata troppo pesante.

Tradizioni rispettate

Carlo ha voluto che anche le altre consuetudini legate all’evento fossero rispettate alla lettera: ha viaggiato fino al Palazzo di Westminster sulla Diamond Jubilee State Coach, usata per la prima volta in occasione della State Opening of Parliament del 4 giugno 2014. Prima del suo arrivo al Parlamento i sotterranei di Westminster sono stati ispezionati per evitare una nuova “Congiura delle Polveri” (1605), quando un gruppo di cattolici inglesi, capeggiato, tra gli altri, da Robert Catesby e Guy Fawkes, organizzò un attentato ai danni del Re, il protestante Giacomo I. Il piano prevedeva l’esplosione della Camera dei Lord, ma venne sventato appena in tempo. Quando ha iniziato il suo viaggio verso Westminster, un membro del Parlamento è stato trattenuto come “ostaggio cerimoniale” a Buckingham Palace. Questa usanza risale a Carlo I e ai suoi divieti, dal 1629 e per i successivi undici anni (fase conosciuta con il nome di “Tirannia degli Undici Anni”), di far riunire il Parlamento. Quando Carlo I si accorse che i parlamentari avevano trasgredito ai suoi ordini, riunendosi dopo più di un decennio, tentò di entrare in Parlamento e farli arrestate. Invece fu il Re a essere giudicato colpevole di tradimento e giustiziato il 30 gennaio 1649, dopo la Guerra Civile. Da allora i sovrani britannici preferiscono non mettere piede in Parlamento senza una garanzia, chiamiamola così, di incolumità. Di solito viene preso in “ostaggio” il Vice-Chamberlain del Parlamento. Dal settembre 2022 questo ruolo è ricoperto dalla parlamentare Jo Churchill, che si è gentilmente prestata al compimento della tradizione.

La principessa Anna, “guardia del corpo” di Carlo

Per la cerimonia d’apertura del Parlamento la principessa Anna ha ricoperto la prestigiosa posizione già avuta durante l’incoronazione, ovvero quella di Gold Stick in Waiting. Durante un’intervista a Cbc News del 2023 Anna raccontò il significato della sua carica nel cerimoniale britannico, aggiungendo una battuta in quello stile ironico, realistico, ma simpatico che le è proprio: “Mi è stato chiesto se volevo ricoprire questo ruolo per l’incoronazione, così ho detto di sì. Senza tralasciare che risolve il mio problema per il vestito”. Il 7 novembre 2023 la principessa, in alta uniforme, ha scortato il fratello durante il percorso da Buckingham Palace al Palazzo di Westminster, rimanendo dietro alla carrozza reale. Questa immagine è anche una metafora del vero rapporto tra Anna e Carlo. I due, ha raccontato a Insider la storica reale Marlene Koenig, sono sempre stati molto vicini: “Entrambi sono cresciuti negli anni Sessanta, durante i cambiamenti sociali nel Regno Unito, nel mondo, con le persone che erano più libere, ma [loro] avevano i vincoli della monarchia”. Secondo l’esperta Anna sarebbe rimasta accanto a Carlo anche nei momenti più difficili: “Non penso lo abbia mai condannato per la sua relazione extraconiugale, semplicemente perché conosceva le persone e sapeva quanto fosse infelice il matrimonio [di Carlo]”. Negli anni Anna è diventata insostituibile per l'istituzione: “È leale nei confronti di suo fratello e della monarchia e per lei servire la Corona è un dovere e una responsabilità. E lo fa senza lamentarsi”. Anna è il pilastro della royal family, l’alleata principale di Carlo, l’unica che può davvero consigliarlo da pari, la sua “arma segreta”, come ha titolato Insider.

La “mia amata nuora”

Durante la cerimonia d’apertura del Parlamento il principe William si trovava a Singapore per prendere parte all’evento Earthshot Prize 2023. Kate Middleton, invece, è rimasta a casa per preparare il principe George agli esami scolastici. Con Harry e Meghan fuori dai giochi sono i principi di Galles a dover portare il peso della Corona insieme a Carlo III. In particolare Kate sarebbe il personaggio-chiave della monarchia. L’opinione pubblica britannica e internazionale è rimasta molto colpita dalle parole che il Re ha dedicato alla moglie del suo primogenito durante il viaggio in Kenya dello scorso ottobre. La “mia amata nuora”, ha dichiarato Carlo durante il discorso al banchetto di Stato a Nairobi, lasciando intendere l’importanza di Kate per la Corona. Il rapporto tra i due è molto stretto: impossibile dimenticare il bacio della principessa al suocero nell’aprile 2021, durante il funerale del principe Filippo, come pure la frase che l’allora principe Carlo dedicò a Kate nell’aprile 2011, durante un banchetto ufficiale per 650 ospiti a Buckingham Palace: “Siamo così fortunati ad averla”. Parole mai riservate a Meghan, a parte quel passaggio molto diplomatico nel primo discorso da Re alla nazione, il 9 settembre 2022: “Voglio…esprimere il mio amore per Harry e Meghan, mentre continuano a costruire le loro vite oltreoceano”.

“Poker face”

Il nuovo equilibrio esistenziale di Carlo ha comportato una sensibile riduzione della sua libertà personale. Secondo la stampa britannica questo è il cambiamento che il Re ha temuto più di tutti e a cui non sarebbe ancora riuscito ad abituarsi. Il suo linguaggio del corpo durante la cerimonia d’apertura del Parlamento sarebbe eloquente secondo l’esperta in materia Judi James, che al Mirror ha dichiarato: “Era un Carlo molto diverso dall’uomo piuttosto nervoso e irritabile che è apparso all’incoronazione. Il suo linguaggio del corpo suggerisce che ha preso confidenza con il suo ruolo e il fatto che abbia già presenziato a questa cerimonia prima, quando ha sostituito sua madre lo scorso anno, [lo ha portato ad] avere il pieno controllo della cerimonia”. Ma, contrariamente all’atteggiamento imperscrutabile di Elisabetta II in questo tipo di occasioni, “Carlo non ha un’espressione impassibile, ciò vuol dire che le sue emozioni più private sono facili da interpretare, [per esempio] quando ha sussurrato un passaggio [del discorso] che non era di suo gradimento, o non aderiva alle sue convinzioni”. Judi James si riferisce al momento in cui il Re ha affrontato l’argomento riguardante lo sfruttamento di giacimenti di gas e petrolio. Il suo viso tirato, un tic quasi impercettibile delle spalle avrebbero segnalato che il sovrano ecologista forse non era poi così contento di doversi limitare a leggere qualcosa su cui avrebbe molto da (ri)dire. Judi James ha parlato addirittura di un certo “cinismo” evidente nel suo atteggiamento. Ora che siede sul trono Carlo non può più perorare la causa ambientalista con lo stesso zelo dimostrato quando era principe di Galles.

Una limitazione della libertà che ha modificato in modo indelebile la sua intera esistenza.

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