
È un'estate inaspettata quella di Raoul Bova, che solo poche settimane fa non si sarebbe immaginato di essere coinvolto in una vicenda giudiziaria, per giunta di tale portata mediatica. Assistito dagli avvocati Annamaria Bernardini de Pace e David Leggi, l'attore ha già depositato una querela per diffamazione a Fabrizio Corona e ne avrebbe presentata anche una ulteriore per stalking, sempre a Corona. Ha anche invito un nuovo reclamo al Garante della Privacy per chiedere l'eliminazione dei contenuti relativi alla sua vicenda su tutti i suoi canali social. È stato Corona, infatti, a pubblicare i messaggi intercorsi tra l'attore e Martina Ceretti, che gli sono stati inviati da Federico Monzino. Almeno inizialmente c'era il consenso della modella, stando a quanto dichiarato dal pr, che poi ha avrebbe fatto un passo indietro quando ormai Corona era prossimo alla pubblicazione.
Ma quei messaggi sono stati pubblicati a seguito di quello che secondo la procura è un tentativo di estorsione nei confronti di Bova, di cui Corona ha dichiarato di non sapere nulla al pari di Monzino e di Ceretti. Sono stati tutti sentiti come persone informate sui fatti ma il fascicolo è stato aperto contro ignoti, in attesa che indagini facciano il proprio corso. Sono in corso anche accertamenti bancari per verificare se ci siano stati passaggi di denaro, cosa che Monzino ha smentito ma che è oggetto di approfondimento.
Nel mentre, l'attore è impegnato sul fronte dell'affidamento delle figlie avute con la collega spagnola Rocío Munoz Morales, che ora chiede l'affidamento esclusivo delle bambine. Il presupposto è che la storia con Ceretti si sia consumata nell'alveo della relazione ancora in corso (al contrario di quanto ha dichiarato Bova) e che questo renderebbe Bova inadeguato come padre. Ma gli avvocati dell'attore non ci stanno e al Corriere della sera hanno dichiarato di aver appreso "non senza stupore il perseverare della signora Rocío nel sostenere la richiesta di affido esclusivo, atteso come le bambine hanno passato sempre molto più tempo con il papà, ed è tutto documentabile. Anche attualmente sono insieme in vacanza". D'improvviso, aggiungono gli avvocati, Bova "non sarebbe più in grado, stando a quanto sostenuto dalla signorina Munoz Morales, di essere un buon padre.
È una richiesta alla quale ci opporremo in tutte le sedi. Del resto, seguendo il suo ragionamento, si dovrebbe concludere che sia una madre irresponsabile, avendo spesso affidato a lui le figlie".