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Bufera per il concerto di Beyoncé a Dubai: da paladina dei diritti ad affarista

A quattro anni dall'ultima performance live, la cantante è tornata in scena con un concerto per inaugurare un nuovo hotel di lusso a Dubai, ma è stata travolta delle critiche

Beyoncé nella bufera per concerto a Dubai: da paladina dei diritti ad affarista

Questa volta Beyoncé l'ha combinata davvero grossa. La popstar americana paladina dei diritti gay e dell'inclusività è scivolata sul suo punto di forza: i diritti per i quali si è sempre battuta e ai quali ha dedicato addirittura l'ultimo album uscito a luglio 2022. L'artista è stata invitata a esibirsi a Dubai per l'inaugurazione dell'hotel ultra luxury Atlantis The Royal e, dopo quattro anni di assenza dai palcoscenici, ha scelto di tornare dal vivo proprio negli Emirati Arabi e per un lauto compenso. E come era prevedibile i fan della comunità Lgbtq si sono indignati.

Il concerto a Dubai

Beyoncé non si esibiva su un palco da oltre quattro anni ma è tornata dal vivo in occasione dell'inaugurazione del nuovo resort di lusso costruito a Dubai sulla suggestiva isola artificiale di Palm Jumeirah. Davanti a un selezionato pubblico di vip e influencer (circa mille persone), la popstar ha portato in scena uno spettacolo unico e suggestivo con numerosi cambi d'abito, esibizioni acrobatiche e coreografie scintillanti. Sul palco è salita anche la figlia, Blue Ivy, che ha duettato con lei sulle note del brano "Brown Skin Girl". Il tutto per un compenso che sembra si aggiri intorno ai 24 milioni di dollari. In accordo con la rigida policy dell'evento, gli ospiti ero stati invitati a non effettuare riprese con i propri cellulari, ma alla fine foto e video sono stati girati di nascosto e sono finiti ben presto sui social network, scatenando l'ira della comunità lgbtq.

La pioggia di critiche

I fan di Beyoncé non le hanno perdonato la scelta di esibirsi in un paese, gli Emirati Arabi, da sempre criticati per la violazione dei diritti umani e delle comunità gay. Lei, che è la paladina dell'inclusività, dell'accettazione del diverso e delle varie forme d'amore, ha tradito i suoi stessi fan per un lauto compenso e su Twitter e Instagram sono piovute critiche e accuse da ogni parte: "Amo Beyoncé ma come persona gay vedere buttare i diritti gay fuori dalla finestra solo per soldi fa male", "Anche Beyoncé si è svenduta a Dubai eh?", "Interessante il fatto che Beyoncé sia un altro artista che sceglie i soldi piuttosto che il rispetto dei diritti umani fondamentali. E le celebrità che sono state pagate per andare a guardare sono altrettanto colpevoli".

I messaggi di Beyoncé a Dubai

Poco importa che Beyoncé abbia provato a lanciare un messaggio "politico" indossando abiti di stilisti mediorientali e ucraini. Sul palco del concerto di Dubai l'artista americana ha fatto capire chiaramente di avere accantonato, almeno per l'occasione, la sua battaglia. Durante il concerto, infatti, la moglie di Jay Z non ha cantato alcun brano del suo ultimo progetto discografico "Renaissance", un album da molti definito un inno alla comunità nera e queer, ma anche manifesto dell'identità sessuale e culturale. E non è neppure la prima volta. "Beyoncé non è l'unica popstar che ha voltato le spalle ai propri fan Lgbtq (e ai diritti umani in generale) per uno stipendio e non è la sua prima volta", ha scritto un altro fan ricordando quando l'artista, insieme a Mariah Carey e Usher, si esibì nel 2011 per la famiglia Gheddafi.

Insomma, quando di mezzo ci sono i soldi per qualcuno sembra essere difficile mantenere salde le proprie posizioni.

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