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Il principe Harry vince una battaglia: "Porterà in tribunale l’Associated Newspapers"

Il giudice ha stabilito che il duca di Sussex e altri vip, tra cui Elton John e Liz Hurley, possono proseguire la loro battaglia legale contro l’editore del Daily Mail e del Mail On Sunday

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Il principe Harry non ha ancora vinto la guerra contro i tabloid, accusati di avere violato la sua privacy attraverso intercettazioni illegali per ottenere informazioni private sulla sua vita, ma ha avuto la meglio in una battaglia cruciale: il giudice, infatti, ha stabilito che il duca può trascinare in tribunale l’Associated Newspapers, editore del Daily Mail e del Mail On Sunday. Harry non sarà solo: altre sei celebrità, tra cui Elton John, si starebbero preparando a far valere le proprie ragioni in un processo che si preannuncia anche mediatico.

Harry contro i tabloid

Lo scorso marzo, come ricorda la Bbc, il principe Harry e altri vip come Liz Hurley, Elton John e la baronessa Doreen Lawrence, accusarono i due suddetti giornali di aver ottenuto informazioni private su di loro con metodi illegali. L’Associated Newspapers, editore dei tabloid, negò ogni addebito, definendolo “un’assurda calunnia” basata su una vera e propria “caccia alle streghe”.

Attraverso una dichiarazione scritta il duca di Sussex disse: “Sleale non è un termine abbastanza ampio per descrivere il fatto che l’Associated stia tentando, in questa fase iniziale, di impedirmi di presentare ricorso. Se il giornale più popolare e influente nel Regno Unito può evitare la giustizia senza che ci sia un processo [basato] sulle mie richieste, allora cosa dice questo sull’industria nella sua interezza e sulle conseguenze sulla nostra grande nazione? Faccio ricorso perché amo il mio Paese e sono profondamente turbato dal potere incontrollato dall’influenza e dalla criminalità dell’Associated”.

Harry sostenne anche che la royal family gli avesse taciuto delle informazioni riguardo la presunta violazione della privacy, in particolare sulla questione del suo telefono hackerato, impedendogli di intraprendere azioni legali contro i tabloid: “L’istituzione chiarì che non avevamo alcun bisogno di sapere nulla riguardo l’hackeraggio del telefono e mi fu chiaro che la royal famly non si sarebbe seduta al banco dei testimoni, perché ciò avrebbe scoperchiato il vaso di Pandora”.

Richiesta respinta

L’Associated Newspapers ha respinto "fermamente" le accuse, chiedendo alla giustizia britannica di non procedere e archiviare il caso. Gli avvocati dell’editore hanno ricordato che, secondo la legge, i cittadini hanno sei anni di tempo, dal momento in cui si rendono conto di essere presunte vittime di un illecito, per denunciare. Harry e gli altri vip hanno intrapreso la battaglia giudiziaria nell’ottobre 2022, ma avrebbero avuto sospetti molto prima del 2016, quindi oltre i sei anni stabiliti.

Il giudice, però, ha respinto le argomentazioni dell’editore, aprendo la strada per un processo che si preannuncia una guerra senza esclusione di colpi, ma anche un evento che avrà una fortissima eco mediatica. Le accuse rivolte all’Associated Newspapers comprendono, per l’esattezza, l’uso di microspie, che sarebbero state posizionate nelle case e nelle auto delle celebrità, la registrazione di telefonate e, in generale, di conversazioni, l’ottenimento illegale di dati sensibili, tra cui informazioni mediche, corruzione e accesso a profili bancari e transazioni finanziarie.

Per Harry questa è una crociata personale. Nei documenti presentati alle autorità il principe ha sottolineato che i presunti reati commessi dai tabloid rappresenterebbero "un grande tradimento alle promesse fatte dai media per migliorare la loro condotta dopo la tragica e prematura morte… della principessa Diana nel 1997".

Lo studio legame Hamlins, che rappresenta i vip, ha assicurato di avere tra le mani "prove inconfutabili" di "azioni criminali" commesse ai danni dei loro assistiti. Si apre un nuovo capitolo nella storia delle relazioni turbolente tra il duca di Sussex e i tabloid e, più in generale, nel rapporto tra le celebrità e stampa.

Un capitolo per nulla scontato e ancora tutto da scrivere.

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