Rita De Crescenzo, tra i tanti contenuti di TikTok, ne ha realizzato uno anche per sponsorizzare il referendum di domenica e lunedì e chiedere di andare alle urne. Non stupisce che l'influencer più discussa di Napoli si sia buttata in questo tipo di contenuti dopo aver aumentato la propria notorietà con la manifestazione di aprile del M5s di cui si è fatta promotrice, De Crescenzo è andata in video con le tessere elettorali suoi e dei suoi figli. Ma non è tanto questo, appunto, a stupire, nonostante le abbia mostrate con il numero identificativo in vista, quanto che in basso a destra sia presente la targhetta "partnership retribuita".
Bisogna partire dal presupposto che chiunque la può utilizzare, anche senza che vi sia un reale compenso per quello specifico contenuto. Ma in altri video pubblicati dall'influencer non trova, quindi non è sua abitudine inserirlo. Stavolta, quella di De Crescenzo è una provocazione oppure c'è realmente qualcuno che ha l'ha pagata per pubblicare quel video? Potrebbe anche essere un semplice tentativo di attirare l'attenzione da parte dell'influencer, che negli ultimi mesi non ha negato di avere intenzione di provare a candidarsi in politica.
Questa sembra essere la spiegazione più logica per quel tag, perché in caso contrario non sarebbe comunque stata costretta a dichiarare un eventuale pagamento, non essendoci un prodotto in sponsorizzazione ma un referendum istituzionale. Anche se non sarebbe comunque così assurdo, in una situazione che di per sé è comunque paradossale, che ci possa essere stato qualcuno che le abbia chiesto di realizzare un video per spingere i napoletani al voto, visto il suo ampio seguito.
"Voglio ringraziare all’assessore comunale di questo quartiere qua, che mi ha aiutato a cacciare le tessere elettorali", dice De Crescenzo mentre mostra le tre schede elettorali appena ritirate.
"Voi mi state a sentire a chi votare, va bene?", prosegue, forse confondendo un'elezione con il referendum, non c'è da votare nessuno ma solo da esprimere una preferenza con un "sì" o con un "no" nel caso in cui si decida di andare alle urne e di ritirare le schede.