L'aborto, il senso di colpa, il lusso. Sonia Bruganelli e i retroscena inediti con Paolo Bonolis

In una intervista fiume Sonia Bruganelli ha svelato retroscena inediti sulla sua vita e sulla relazione con l'ex marito Paolo Bonolis, dagli attacchi di panico ai problemi alimentari ai sensi di colpa

L'aborto, il senso di colpa, il lusso. Sonia Bruganelli e i retroscena inediti con Paolo Bonolis
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Sette romanzi come spunti per parlare della sua vita. Sonia Bruganelli è partita dai libri che hanno segnato la sua esistenza per raccontarsi al pubblico nella sua biografia "Solo quello che rimane", in uscita il 21 ottobre. Del libro e di molto altro l'imprenditrice ha parlato nella lunga intervista rilasciata al Corriere, dove ha svelato retroscena inediti sulla sua vita e sulla relazione con l'ex marito Paolo Bonolis, dagli attacchi di panico ai problemi alimentari ai sensi di colpa.

L'aborto durante l'università

Tra i tanti episodi che hanno segnato il suo percorso esistenziale c'è l'aborto deciso di comune accordo con Bonolis, quando lei stava ancora studiando all'Università: "Mi stavo laureando in Scienze della Comunicazione, ero fiera di mantenermi da sola grazie a lavori da modella e telepromozioni. È così che avevo conosciuto Paolo, che però aveva una sua ferita emotiva: era già papà, i due figli erano stati portati in America da piccoli e per lui era stato un lutto. Mi sono innamorata e mi sono gettata a capofitto in quella storia". L'imprenditrice ha ammesso che la gravidanza non era cercata: "Ma avrei voluto che Paolo mi dicesse: 'Che bello, questo bimbo è frutto del nostro amore'. Invece, non era pronto. L'ho capito, non l'ho accusato e, fra diventare madre senza di lui o avere lui, ho scelto lui. Ho creduto che, fatto l'intervento, sarebbe finita lì. Mi sbagliavo".

Il senso di colpa e la nascita di Silvia

Il matrimonio celebrato un anno dopo con Paolo Bonolis e la nascita della primogenita Silvia non hanno, però, alleviato il suo dolore. "Ci siamo sposati perché ci amavamo, ma anche per un intreccio di altre ragioni", ha confessato sulle pagine del Corriere, parlando di quanto accaduto dopo la nascita di Silvia, affetta da una patologia cardiaca: "È stato uno shock. Ho passato i primi mesi a letto, mentre mia madre si occupava di lei. Ero annichilita, distrutta dal senso di colpa. Pensavo: sono stata punita per aver rinunciato al mio primo bambino. Mi sono chiusa in me stessa: avevo fallito, non ero stata perfetta e mi vergognavo. Da allora, per anni, ho inseguito un ideale di maternità irrealizzabile".

Solo con il tempo Sonia è riuscita a guarire e a superare l'enorme senso di colpa: "Avrei dovuto fermarmi ed elaborare il dolore, invece, mi sono buttata nel lavoro e ho cercato successi che mi facessero apparire forte. Mi sono data allo shopping compulsivo. Mi sono atteggiata a str...za perché nessuno pensasse che soffrivo. Invece, avrei dovuto accogliere e metabolizzare la situazione di Silvia. Solo quando l’ho fatto la mia vita è cambiata. Ho capito che il problema di Silvia non era la sua malattia, ma io che non riuscivo a guardare mia figlia senza fare i conti con le mie proiezioni".

L'ostentazione e "la moglie di"

Nella lunga intervista Sonia Bruganelli ha ammesso che l'ostentazione e lo shopping compulsivo sono stati per anni il suo "rimedio" al dolore: "L'immagine della str...a era più efficace rispetto a quella di una donna incapace di gestire la quotidianità. Ed essere una famiglia pubblica amplifica tutto: l'altra faccia della popolarità che ci ha dato benessere e libertà è che ti senti osservata e tutti credono di poterti giudicare. La mia cabina armadio era la mia cartella clinica. Era un delirio di loghi di stilisti, scarpe, borse... Ho cercato conforto nel lusso e so di aver infastidito chi aveva problemi diversi". L'ex moglie di Bonolis ha parlato anche del ruolo di moglie di un personaggio famosi, pregiudizio sofferto sin dall'inizio della relazione con il conduttore, ma che ha sempre cercato di combattere: "Quando io e Paolo ci siamo fidanzati, ho scelto di lasciare la ribalta e lavorare dietro le quinte. Non volevo essere quella chiamata in tv solo perché sta con Bonolis e non volevo essere la moglie mantenuta.

Ho messo a frutto la mia laurea, ho iniziato lavorando col manager di Paolo e, dalle fotocopie, sono passata a fare i casting, poi a produrre i programmi. Ma ero comunque "l'imprevedibile signora Bonolis", quella da gestire".

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