"Toglierà i titoli a Harry". I piani di William per l'ascesa al trono

Il principe William starebbe già pensando all’ascesa al trono, ma nel futuro da sovrano che immagina il fratello Harry viene completamente ostracizzato sia dalla royal family, sia dall’istituzione monarchica

"Toglierà i titoli a Harry". I piani di William per l'ascesa al trono

In questi giorni, complice un articolo di The Times, gli esperti reali si stanno interrogando sull’avvenire della Corona britannica. In particolare stanno elaborando molte congetture sul tipo di regno che un giorno verrà instaurato dal principe William, sull’impronta che questi vorrà e sarà in grado di lasciare sulla storia del suo Paese. Ne viene fuori l’immagine di un Re aperto e moderno, come ci aspettiamo. Ci sarebbe, però, una zona d’ombra: il ruolo del principe Harry, che l’erede al trono vorrebbe estromettere definitivamente dalla famiglia reale.

Un padre e un Re

In un articolo dello scorso 25 aprile The Times, con l’aiuto di insider reali, ha tratteggiato un’immagine verosimile del principe William dopo la sua ascesa al trono. Un uomo che prima ancora di essere un Re concentrato sui doveri ufficiali è un padre attento, che “porta i figli a scuola” e si domanda “come difenderà la loro privacy” quando il destino lo chiamerà “al grande compito” per cui si prepara da una vita. Per William, che senza dubbio è un classico esempio di giovane uomo del suo tempo, la monarchia non dovrebbe essere solo sacrificio e dedizione, come lo era per la regina Elisabetta. Non potrebbe e non dovrebbe fagocitare l’intera esistenza di chi porta la Corona. Il sovrano e la persona devono coesistere. Su questo punto il principe sembrerebbe deciso: vorrebbe “avere una vita il più possibile normale” e ciò implica avere “tempo privato da dedicare ai suoi cari”.

Rompere il protocollo

L’amore per la famiglia, il senso di cura nei confronti dei figli e della moglie Kate rappresentano anche la carta vincente che permetterà a William di conquistare l’affetto del popolo. Il principe è già molto amato, ma per gli inglesi il Re è una guida. E quale esempio più rassicurante di un monarca premuroso e responsabile verso i suoi figli? Un padre per i suoi tre bambini e, di riflesso, un padre per la nazione. Carlo III si lascia abbracciare e baciare dai sudditi, come una specie di nonno. Qualcosa di impensabile durante il regno di Elisabetta II. Il principe William ha fatto un ulteriore passo in avanti sulla via della modernizzazione della monarchia, abolendo il divieto sui selfie stabilito proprio dalla nonna. Durante il viaggio di due giorni in Estonia, iniziato lo scorso 20 marzo, William non solo si è lasciato fotografare insieme ai suoi ammiratori, ma ha anche aiutato chi lo chiedeva a scattare la perfetta foto ricordo.

“Un nuovo approccio”

“Sembra che William stia adottando un nuovo approccio per quel che concerne gli impegni pubblici”, ha dichiarato l’esperta reale Emily Ferguson al New York Post. “Durante il primo giorno del suo viaggio [in Estonia] ha totalmente accolto la folla e pareva divertirsi di fronte alle dozzine di richieste di selfie, prendendo allegramente i cellulari delle persone per scattare lui stesso la foto”. L’erede al trono avrebbe assunto un atteggiamento più spigliato nei confronti del pubblico, ha evidenziato ancora l’esperta: “Il principe trascorreva del tempo a salutare i sostenitori, ma non con lo stesso entusiasmo [mostrato] dal padre. Negli ultimi mesi c’è stato un cambiamento, William trascorre sempre più tempo facendo passeggiate in pubblico ed è più che felice di posare per infinite foto”. Per quel che riguarda il suo lavoro, poi, preferirebbe “i progetti” ai “patronati”. "A William non interessano i meeting interminabili o le discussioni prolisse”, ha rivelato a The Times William Hague, ex Segretario di Stato per gli affari esteri del Commonwealth. “Gli ho spesso sentito dire: ‘Ci sono state troppe chiacchiere, abbiamo bisogno di agire’. William è amichevole e affabile, ma è orientato verso i risultati…Vuole vedere un vero cambiamento”.

E con Harry?

Non sembra proprio, però, che il principe William abbia la stessa determinazione ad agire per trovare un compromesso con il principe Harry. Il senso di protezione nei confronti della famiglia non includerebbe il fratello ribelle. La disponibilità verso il popolo diventa immediata chiusura verso il duca, che secondo le indiscrezioni non verrà neppure invitato alla cerimonia di incoronazione dell'erede. Non ci sarebbero le premesse per un tentativo di dialogo, figuriamoci per la pace. Stando agli esperti, una volta messa la corona sul capo, William non si limiterà a usare il più gelido silenzio nei confronti del fratello. Avrebbe in mente, invece, di escluderlo dalla famiglia con un gesto inequivocabile.

La vendetta di William

Uno dei primi atti che l’erede al trono avrebbe intenzione di compiere, una volta diventato Re, sarebbe quello di togliere a Harry e Meghan il trattamento di altezza reale. Lo ha rivelato il Daily Beast, ricordando che dopo la Megxit i duchi di Sussex raggiunsero un compromesso con la regina Elisabetta, meglio conosciuto come “Sandringham Agreement”: avrebbero conservato il trattamento di altezze reali rinunciando, però, a usarlo. Il patto non sarebbe stato rispettato: come ha riportato la Bbc, lo scorso 28 aprile la duchessa, intervistata durante il podcast Jamie Kern Lima Show, ha consegnato a Jamie Kern Lima un cesto regalo con un biglietto che diceva: “Con i complimenti di Sua Altezza Reale la duchessa di Sussex”.

“Non per scopi commerciali”

Una fonte vicina a Meghan, citata dal Daily Beast, ha giustificato l’accaduto: “Harry e Meghan mantengono il trattamento di altezze reali ma, come da accordi, non lo usano per fini commerciali. Sebbene non utilizzino pubblicamente la dicitura “SAR”, in questo caso si è trattato di un regalo personale”, quindi la questione sarebbe risolta. Invece no. Un ex cortigiano ha fatto notare che con il Sandringham Agreement “[i duchi] hanno acconsentito a non usare affatto il trattamento di altezza reale, in nessun caso”. In effetti sul sito ufficiale della royal family possiamo leggere: “I Sussex non useranno il trattamento di altezze reali, visto che non sono più membri attivi della royal family”.

“Biglietto da visita”

“L’idea che [Harry e Meghan] stiano usando il loro status reale come biglietto da visita farà infuriare [il principe di Galles]", ha aggiunto l’ex cortigiano. Così William potrebbe aver deciso di risolvere il problema alla radice, togliendo ai duchi il trattamento. In questo modo spera, forse, di ristabilire un ordine che ritiene sia stato violato e di rimettere al loro posto, come si dice, i Sussex. “Detesta e disprezza Harry e Meghan con ogni fibra del suo corpo”, ha detto senza mezzi termini l’ex cortigiano. “Crede che loro abbiano tradito tutto ciò che la famiglia rappresenta”.

“Ha perso il controllo”

La rabbia del principe di Galles sarebbe aumentata man mano che diventava evidente la presunta intenzione di Carlo III di non intervenire nella questione relativa all’uso del trattamento di altezza reale. Sua Maestà non vorrebbe intraprendere una nuova “battaglia” contro il secondogenito, come la definiscono gli insider. Ma William sì. Sarebbe deciso ad affrontare il fratello, servendosi del suo potere a corte. Un amico del principe ha sottolineato un punto di vista molto interessante, secondo il quale i duchi starebbero approfittando della benevolenza del sovrano: “Carlo ha completamente perso il controllo. Sembra che Harry e Meghan vogliano rendere i suoi ultimi anni un inferno, proprio come temeva che avrebbero fatto. Usando il trattamento di altezza reale Meghan ha messo in luce quanto lui sia debole. Lei sa che non farà nulla. Re William non sopporterà tutto ciò. I titoli verranno rimossi quando diventerà Re. Si troverà un modo”.

Titolo e trattamento

L’amico di William ha usato il termine “titoli”, ma sarebbe più corretto dire “trattamento” di altezza reale o, come si dice in inglese “stile”. Fare questa precisazione è doveroso, perché il titolo nobiliare effettivo è quello di duchi di Sussex. Anche in quest’ultimo caso i giornali parlano da anni di revoca, ma non è così semplice, poiché richiederebbe un atto legislativo del parlamento. Il Re non ha alcun potere in merito. Nella sessione parlamentare 2022-2023 è stata proposta, come ha ricordato il People, la "Removal of Titles Bill", una legge per consentire al sovrano di togliere i titoli, ma non è ancora diventata effettiva. Inoltre, ha puntualizzato il People, “Harry è un principe per nascita. Questo titolo è stato conferito attraverso una lettera patente e di solito non è soggetto a revoca”.

Come fare?

La revoca del trattamento di altezza reale richiederebbe un percorso un po’ più semplice: “La legge non è chiara [in merito], ma ho pochi dubbi sul fatto che, visto che il conferimento del trattamento di altezza reale è un dono del monarca, questi possa rimuoverlo”, ha spiegato al Daily Beast Norman Baker, ex ministro di Stato per gli Affari Interni del Regno Unito. “Fondamentalmente sarebbe l’equivalente di un ordine esecutivo negli Stati Uniti”. Baker ha anche specificato: “È stato un errore non rimuovere prima [il trattamento]”. Al People il professore di Legge Graham Zellick ha aggiunto: “…La revoca del [trattamento] sulla base delle dimissioni dal ruolo di working member della royal family e del trasferimento all’estero difficilmente può essere criticata”.

Un elemento conservatore

La faida tra William e Harry si svolge sia su un piano pubblico, formale, ufficiale, sia da un punto di vista privato, umano. Le due prospettive non sono perfettamente scindibili. Il principe di Galles probabilmente diventerà un Re moderno, innovatore, vicino alla gente. La situazione con il fratello, però, rimarrà un evidente elemento conservatore nella sua politica, perché William ha il compito di difendere a tutti i costi l’istituzione, per consentirle di sopravvivere. Non c'è soluzione a questo, se le cose rimarranno come sono oggi.

Tuttavia il comportamento dell’erede al trono è comprensibile, dopo tutte le rivelazioni bomba che Harry e Meghan hanno scagliato contro la Corona, ben sapendo che la royal family non avrebbe reagito pubblicamente, ma avrebbe seguito la tradizionale politica di decoro che raramente ammette eccezioni.

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