La vita di Lady Diana in un libro per bimbi: anche un capitolo sulla bulimia

La favola senza lieto fine di Lady Diana diventa un libro per bambini che affronterà anche il tema dei disordini alimentari di cui soffriva la principessa

La vita di Lady Diana in un libro per bimbi: anche un capitolo sulla bulimia
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La vita intensa e tragica di Lady Diana è stata raccontata in un libro per bambini della collana “Little People, Big Dreams”, della charity Beat. Il volume uscirà il prossimo 7 settembre con lo scopo di “presentare ai giovani lettori la principessa più amata del mondo”. L’opera affronta anche il tema dei disordini alimentari che per anni hanno condizionato la quotidianità della principessa e di cui lei stessa parlò durante la tristemente famosa intervista alla Bbc del 1995.

Un libro su Lady Diana

Le biografie possono essere, oltre che un’interessante lettura, un modo per capire come le persone vissute prima di noi hanno affrontato la vita con tutti i suoi problemi e le sue complicazioni. Proprio in quest’ottica è stata realizzata una biografia dedicata a Lady Diana e destinata ai più piccoli. Infatti in questo libro, in uscita il 7 settembre 2023, viene raccontata anche la battaglia della principessa contro la bulimia. Una malattia che, per fortuna, oggi non è più un tabù e a cui viene data grande attenzione mediatica e scientifica.

È giusto che i ragazzi conoscano questo tipo di malattie, ma è altrettanto importante che la narrazione venga calibrata in base alla loro età. La biografia cerca di fare proprio questo: la narrazione dei disordini alimentari di Lady Diana, citata dal Telegraph, viene descritta con queste parole: “Quando [Diana] si sentiva sola, cercava sollievo mangiando tutte i dolci che riusciva a trovare nelle cucine reali…ma la dolce sensazione di benessere non durava a lungo. Una volta svanita [Diana] tentava di liberarsi di tutto il cibo che aveva mangiato inducendo il vomito”.

Un altro passaggio del libro dice: “Anche se la sua vita sembrava presa dalle pagine di una favola, [Diana] comprese presto che il cuore del principe apparteneva a qualcun’altra…Con il passare del tempo quella tristezza divenne un disordine alimentare chiamato bulimia. A [Diana] occorse tempo per cercare aiuto, imparare ad amarsi e smetterla di ferire il suo corpo. Ma quando lo fece, si sentì meglio che mai”.

Un esempio per i bambini

Forse ricondurre la bulimia di Diana esclusivamente ai problemi matrimoniali potrebbe essere un po’ troppo semplicistico. Tuttavia, considerando che si tratta di un libro illustrato per bambini (le illustrazioni sono state create da Archita Khosla) che affronta un argomento difficile, si può sorvolare su questa piccola critica. L’autrice del libro, Maria Isabel Sanchez Vegara, ha precisato che la principessa “è stata una delle prime persone famose a parlare apertamente della battaglia contro la bulimia, aiutando anche gli altri a confrontarsi con essa”.

Lady Diana, nella controversa intervista a Martin Bashir del 1995, non ebbe paura di dichiarare: “Ho sofferto di bulimia per diversi anni. È come una malattia segreta. Te la infliggi perché hai scarsa autostima e non pensi di valere qualcosa. Riempi il tuo stomaco quattro o cinque volte al giorno…e ciò ti dà una sensazione di benessere”. Queste parole squarciarono il velo sui disturbi alimentari, contribuendo a cambiare la mentalità delle persone. Rappresentarono una parte dell’eredità morale lasciata dalla principessa, basata sulla comprensione e la delicatezza nel modo di affrontare questi argomenti.

Infatti Tom Quinn, direttore delle relazioni esterne di Beat, ha voluto precisare che il libro è stato realizzato "in modo sensibile”, poiché si tratta di un problema che colpisce molte persone. Le stesse che potrebbero ritrovarsi la biografia tra le mani: “I disordini alimentari affliggono 1,25 milioni di persone di tutte le età nel Regno Unito e prima si ha la possibilità di accedere agli aiuti per i disturbi alimentari, migliori sono le possibilità di una totale guarigione. Leggere di disordini alimentari può aiutare i giovani a individuarne i segnali più velocemente”.

Quinn, però, mette in guardia gli autori dalle narrazioni fini a se stesse, che puntano sul sensazionalismo, ma insegnano ben poco: “Comunque è cruciale che i libri risveglino la consapevolezza in modo appropriato e con sensibilità. Consigliamo agli scrittori di evitare di entrare nei dettagli dei comportamenti da disturbi alimentari…per non peggiorare i sintomi di chi non sta bene o contribuire allo sviluppo di disordini alimentari in qualcuno che è vulnerabile”.

Ecco perché Lady Diana è ancora così amata: la sua figura, oltre a essere attualissima, è quella di una donna che affrontato tanti ostacoli.

Non una principessa protetta dalle mura del palazzo, ma una ragazza che ha tentato di salvarsi da sola, riuscendoci, almeno in parte. Se la morte non fosse arrivata così presto e così all’improvviso, forse Diana avrebbe vinto tutte le sue battaglie.

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