Il personaggio Intrecci affari-politica

A marzo partecipava ai convegni sulla mobilità sostenibile accanto a Maurizio Baruffi, allora portavoce del candidato sindaco del centrosinistra e a giugno premiato da Giuliano Pisapia con un posto ben retribuito da capo di gabinetto in Comune. Ad accomunare Baruffi e Antonio Rugari è un passato nei Verdi, il partito dove il braccio destro di Pisapia ha militato prima di traslocare nel Pd. Più estesa la rete dei rapporti imbastiti negli ultimi anni (e mesi) da Rugari, l’uomo degli sms che stanno inguaiando la giunta «arancione». Presidente del Consorzio trasporti pubblici, Rugari due giorni dopo la formazione della squadra comunale festeggiava le deleghe ai Trasporti assegnate a Piefrancesco Maran inviando un messaggio sul cellulare al padrino politico dei giovane assessore, Filippo Penati, l’ex sindaco di Sesto sotto inchiesta per le tangenti nell’area ex Falck: «Considerata come è andata a Milano, credo che si possa tentare di risolvere la questione di Pietro prima che si vada oltre certi limiti». Pietro è Di Caterina, l’imprenditore che ha denunciato il sistema-Sesto. Ma l’sms che imbarazza Pisapia è quello spedito a metà luglio direttamente a Maran, «ho parlato della questione con Baruffi e Penati, sarei disponibile a entrare nel suo staff personale per 10mila euro l’anno». Si accontentava insomma. Ma a sorprendere è che lo stesso sestese (sposato con una giornalista che fino a pochi giorni fa ha firmato le inchieste che riguardano il caso Penati) in campagna elettorale frequentasse anche gli ambienti terzopolisti che lavoravano per l’elezione di Manfredi Palmeri sindaco.
Se l’Udc viaggiava sui propri binari per la formazione della liste per le comunali, Fli e Api che avevano unito i simboli nel «Nuovo polo per Milano» avevano nominato un paio di referenti ciascuno per esaminare il centinaio di nomi sul tavolo e compilare gli elenchi dei candidati a Palazzo Marino e nelle zone. A queste riunioni, ha partecipato spesso, il «terzo uomo», Rugari. Ha dato solo un apporto tecnico-giuridico, assicura chi c’era, «non interveniva sulle liste» e «quando si è saputo che aveva un passato vicino alla sinistra lo abbiamo pregato di non venire più». Timori di spionaggio? A chi non lo conosceva, hanno riferito che era un aiutante di Giuseppe Valditara e Cristiana Muscardini, i coordinatori finiani sul territorio. E a meno di una singolare omonimia, abbastanza da escludere, il suo nome compare nell’elenco dei componenti dell’assemblea nazionale di Fli eletta lo scorso 21 marzo. Forse Rugari voleva saltare sul carro nuovo, e visto come è andata è tornato a bussare alla porta dei vecchi amici del Pd per farsi raccomandare in Comune.
Il Pdl pretende chiarezza.

Domani all’ufficio di presidenza «chiederemo che il consiglio affronti la questione delle intercettazioni messe a verbale dai pm monzesi nell'inchiesta su Penati e che rigurdano lo scambio di sms tra lo stesso plurindagato esponente del Pd e il non indagato Rugari sulla vittoria del centrosinistra e sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa da Maran» afferma il vicepresidente dell’aula Riccardo De Corato. Ci aggiunge «il capo di gabinetto del sindaco, tirato in ballo sempre da Rugari. Se la maggioranza rifiuterà chiederemo la convocazione di una seduta straordinario e faremo lo stesso il dibattito».

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