Se il problema del randagismo è una drammatica piaga sociale per il nostro Paese, in altre nazioni, ora peraltro europee, raggiunge livelli di tragedia. È il caso della Romania dove centinaia di migliaia (e sono stime prudenziali) di animali, ogni anno, sono sterminate dalle autorità per strada, nei giardini e nei cortili delle case, davanti agli asili, alle scuole, agli ospedali, nelle modalità più brutali, di fronte spesso all'indifferenza generale. In questa nazione si può dire che realmente il randagismo ha assunto livelli biblici ed è fuori d'ogni controllo, il che pone ovvi problemi anche per la popolazione, messa a repentaglio nella sua incolumità fisica e nella sua salute. Il nome di Sara Turetta, per chi si occupa di benessere animale, è una sorte di Totem, una specie di mito. Dopo dieci anni di attivismo in Italia e tre di lavoro sul campo in Romania, Sara decide di dare vita nel 2005 a Save the Dogs and other Animals (salva i cani e gli altri animali), un'associazione onlus che gestisce e sviluppa le attività di prevenzione del randagismo secondo un modello molto concreto e pragmatico che si basa sul concetto «sterilizza e rilascia», modello che è stato adottato con eccellenti risultati nel centro di Cernavoda e che Sara vorrebbe esportare ora in altre località romene.
Un altro scopo dell'associazione di Sara è quello di modificare le leggi attuali che consentono alle autorità rumene di uccidere migliaia di randagi provocando sofferenze inaudite agli animali, consumando risorse pubbliche senza che ciò risolva minimamente il problema. Ulteriori finalità che l'associazione persegue sono quelle di diffondere una cultura zoofila dialogando con la popolazione e promuovendo iniziative all'interno delle scuole, nonché rendere sempre più efficace il programma di adozioni internazionali che prevede la collaborazione con associazioni italiane ed estere per dare una famiglia a quegli animali che, per varie ragioni, non possono essere rimessi sul territorio. Negli ultimi due anni sono oltre mille gli animali che hanno varcato la frontiera rumena, trovando casa in varie parti del mondo.
Qualcuno si potrebbe chiedere perché occuparsi della Romania quando in Italia non mancano certo i cani randagi e i canili le cui condizioni, ogni sera, Striscia la Notizia ci fa vedere. La risposta è quella di andare sul sito www.savethedogs.eu e, se avere il coraggio, guardare le immagini e leggere storie che, nel nostro paese per fortuna, rappresentano episodi molto limitati, mentre, in quella nazione, costituiscono la routine quotidiana. Naturalmente, sempre sul sito, c'è tutta una parte che giustamente indulge all'ottimismo e a una visione più serena del futuro, per questi animali straziati dall'ignoranza e dalla povertà.
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