La poesia è nella sua indole, nella sua anima, nei suoi occhi che catturano il cielo. È facile perdersi in «Personalia», la nuova opera di Ilaria D'Ambrosi, edita dal gruppo Albatros.
«Personalia» è molto più di una raccolta di versi. Contiene l'essenza di una ragazza di venticinque anni, una giovane donna fuori dal comune, che in un'epoca dominata dal web e dai social network, è capace di esprimere se stessa e le proprie emozioni in modo profondo, prendendo in mano una penna e trasformando il mondo che la circonda, le cose più semplici, in inchiostro che danza su foglio. Così i sassi, le pozzanghere, la polvere che si deposita sulla scrivania, la pioggia che riga i vetri delle finestre, tutto, si trasforma in parole che si susseguono, ordinatamente, una dopo l'altra, in un ballo perfetto. È facile leggere le poesie di Ilaria D'Ambrosi. Difficile, invece, è capire se sia nata poetessa o sia diventata scrittrice. Sicuramente è una creativa.
Già da piccola amava le opere in prosa e i testi poetici. E non si è mai allontanata da queste passioni, nemmeno quando si è laureata in Architettura all'Università «Roma Tre». Lei è capace di giocare con i numeri e allo stesso modo con le parole, come in «Pensieri Erranti», la prima raccolta di poesie pubblicata nel 2009. Ma è in «Personalia» che le capacità dell'autrice si mostrano con decisione, caparbiamente. Il pessimismo che pervade la prima opera è ormai lontano e ha trascinato con sé l'illusione di un amore finito. In questa raccolta Ilaria D'Ambrosi è più fresca, serena, osserva e fa suo il paesaggio, piovoso, notturno, marino che sia, e gli oggetti comuni, quelli della casa e della sua stanza, riuscendo a descriverli, a sentirli. Anche gli elementi della natura sembrano vivere e respirare in queste pagine. E il lettore ha l'impressione di trovarseli davanti, di toccarli, di assaporarli, di annusarli. «Personalia» è l'indagine personale dell'autrice, l'introspezione e la riflessione profonda sul mondo che la circonda. Così, anche un granello di zucchero prende vita, mentre la poetessa si ferma a guardarlo. Lo studia. E così lo conosce.
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