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Petardi in campo: sospesa la partita del Genoa

La partita col Catanzaro ad Alessandria dura solo 20’. Oggi la sentenza della Caf: rischio C1

Petardi in campo: sospesa la partita del Genoa

Gianpaolo Palazzo

Comincia nel peggiore dei modi la settimana decisiva del Genoa che attende per oggi la decisione della Caf sul suo destino. Ieri in coppa Italia, come si temeva, il lancio di razzi e petardi da parte dei tifosi genoani ha costretto l’arbitro Dondarini a sospendere l’incontro con il Catanzaro. Il Genoa ha mandato in campo la formazione Primavera per protestare contro la conduzione del processo d’appello.
Prima che l’arbitro decidesse la sospensione, l’allenatore della Primavera, Vincenzo Torrente, è entrato in campo e si è diretto verso i tifosi rossoblù per cercare di calmarli e far riprendere la gara. Il tentativo sembrava riuscito, ma pochi minuti dopo dal gruppo di circa 800 sostenitori è partito un altro petardo che è scoppiato in campo. Scontata a quel punto la decisione dell’arbitro dopo sei minuti d’interruzione. Ieri sera i tifosi rossoblù si sono radunati in piazza De Ferrari a Genova per una «veglia», in attesa che la Caf si pronunci.
Piena di speranze è anche la Roma che oggi attende la sentenza del Tas sul caso Mexes. Il blocco della Fifa sul mercato della società capitolina interessa non solo i rinforzi futuri per Spalletti, ma anche e soprattutto Taddei, Kuffour e Nonda.
Giornata cruciale anche per il Torino. I granata vorrebbero presentarsi al Consiglio di Stato di domani con una garanzia finanziaria. «Se ci presentiamo con la fideiussione ci sono possibilità che il discorso si riapra» ha detto l’avvocato dei granata, Giancarlo Viglione. Altrimenti il glorioso Toro potrebbe ripartire dalla serie B, grazie al lodo Petrucci.
Sempre domani è attesa la decisione del Consiglio di Stato che dovrà esaminare i ricorsi presentati dalle società escluse dai campionati. I casi più eclatanti sono due. C’è il Messina riammesso dal Tar in A (si discuterà il ricorso di Federcalcio e Bologna) e c’è il Napoli che spera nel ripescaggio in B con i ricorsi contro il Messina, il Pescara e il Vicenza.

Il Consiglio di Stato si pronuncerà solo sulle sospensive richieste e respinte dal Tar.

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