Petardi nella Basilica, panico a Nazareth

Il gesto di uno squilibrato aveva fatto pensare a un attentato kamikaze

da Gerusalemme

Tre israeliani ultra-ortodossi, un uomo e due donne, hanno lanciato ieri pomeriggio una ventina di petardi all’interno della Basilica della Natività di Nazareth, in Israele, mentre si stava svolgendo una funzione religiosa, scatenando il panico e facendo pensare a un attentato kamikaze.
I tre (una coppia formata da un ebreo ultraortodosso e da una cristiana, e dalla loro figlia) sono rimasti barricati per alcune ore nella Basilica, assediata da una folla inferocita che minacciava di linciarli. Migliaia di poliziotti sono accorsi sul posto per riportare alla calma la situazione. Un’auto della polizia israeliana è stata data alle fiamme, e almeno otto persone sono rimaste ferite. La situazione si è sbloccata dopo che la polizia è riuscita a portare fuori dalla chiesa l’aggressore travestito da agente.
Subito dopo l’incidente, centinaia di residenti si erano riversati fuori della Basilica, ed erano scoppiati tumulti in cui sono rimasti feriti in modo lieve cinque agenti. Alcuni responsabili dell’amministrazione di Nazareth erano accorsi per cercare di riportare la situazione alla calma e permettere ai tre aggressori di uscire dalla chiesa, senza però riuscirci.
Funzionari della polizia israeliana hanno detto che la coppia è nota alle autorità per essere stata curata in passato per disturbi psichiatrici. Secondo il Canale 10, l’assalitore è Haim Eliahu Havivi, abitante a Gerusalemme. In passato l’uomo aveva minacciato di colpire le chiese ed era stato ammonito dallo Shin Bet (sicurezza interna).

La sua compagna (o sposa) sarebbe cristiana, ha aggiunto l’emittente, mentre la giovane che era con loro sarebbe la figlia della coppia. L’assalitore è stato anche percosso da alcuni fedeli e sarebbe rimasto ferito alla testa.

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