da Firenze
È elegante ma trasandato, curatissimo nei particolari eppure con laria gigiona, rilassata, di quello che si veste tanto per farlo. Ma sa solo lui quanto è bugiardo, attento comè a ciò che indossa da mattina a sera. Dal Pitti esce questa immagine, di giovane (perché è senza età) dalla doppia personalità che si piace tanto e lattenzione inizia dallabbigliamento. Si mette la camicia bianca sempre e comunque (è il must della prossima primavera estate). Il resto ci gira intorno. Come abiti di lino, sartoriali, perfetti, ovviamente, stropicciati. Come maglie extra lussuose da veri intenditori, lontani anni luce dalle ostentazioni e che potrebbero portare solo Ballantyne. Pullover, cardigan, polo, pantaloni sono riconoscibili solo da un piccolo rombo ricamato, quasi invisibile. La filosofia del marchio scozzese, ormai italianissimo, è stata rispettata in toto. «Avevamo due obiettivi - spiega Matteo Montezemolo, amministratore delegato di Charme -, uno sul prodotto e laltro sullo sviluppo del mercato. Li abbiamo raggiunti entrambi. Larchivio di Ballantyne è una fonte inesauribile di idee, vogliamo rispettare una storia strepitosa iniziata nel 1921. E puntiamo su pochi negozi ma mirati». Londra il primo, la settimana prossima Milano, Cortina a dicembre e Portofino nel 2008. In nota anche Tokyo.
Il lavoro si è concentrato sui pesi (cashmere e cotone da 30 gage) e sui colori dal bianco al blu, dal rosa al verde. Da Matteo a Daniele Montezemolo il passo è breve. In apparenza.
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