Peter Schlor (1964) è lartista tedesco che tramite la fotografia non rappresenta il reale, in mostra alla galleria Zonca & Zonca fino al 30 giugno: pur scegliendo come soggetti per le sue opere dei luoghi, superfici, paesaggi veri, riesce a renderli estemporanei, senza riferimenti conosciuti e precisi. Così una balla di fieno, «Stroh», (2003) diventa quasi un insieme di linee circolari che si stagliano su uno sfondo piatto, orizzontale, in cui si riconosce solo un orizzonte più scuro dato dai boschi e qualche casa in fondo alla pianura. Oppure tre semplici tronchi dalbero vengono ciascuno fotografato per comporre il trittico «Kiefern 3». La luce è un elemento di primaria importanza in ogni quadro-fotografia di Schlor, a volte per segnare delle linee e dei contorni in immagini senza una chiara fisionomia («Bellenkrappen», 2008), altre per essere un elemento di ritmo allinterno dellimmagine («Pinien», 2007), altre ancora è usata, invece, in modo omogeneo e continuo («Troina», 2002). Guardando ogni immagine si avverte un senso di smarrimento, di perdita didentità: una porta di legno è aperta allinterno di quella che probabilmente era una casa, abbandonata e riempitasi di sabbia quasi completamente. Quindi la porta è ficcata in un mare bianco, quasi come se il deserto fosse entrato allinterno di un palazzo («Versandung», 2004).
Una mostra che presenta una selezione accurata di opere dellartista tedesco, in grado di restituire lo stesso amore per la precisione e, insieme, per lestemporaneità, che sfiora quasi lassurdo, che egli sembra ricercare assiduamente. INFO. Zonca&Zonca, via Ciovasso 4, 02-72003377, www.zoncaezonca.com, lunedì-venerdì ore 10-13, 15.30-19.30.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.