Sudafrica 2010

Petrucci chiama a rapporto Abete. "Ma niente processi sommari"

Il presidente del Coni: "Quattro anni fa abbiamo accolto gli azzurri come eroi, non dimentichiamolo". Meneghin, ieri grande giocatore, oggi presidente del basket: "Uscire così fa male, mi spiace per il ct"

Petrucci chiama a rapporto Abete. "Ma niente processi sommari"

Niente processi, ordine di Petrucci, ovvero il capo di tutto lo sport italiano. Del resto l'imputato numero uno aveva già lasciato il posto prima di cominciare il mondiale: Lippi non ci sarà più. Abete resterà ancora: non si può avere tutto dalla vita. «L'eliminazione dell'Italia al primo turno rappresenta un momento amaro per il calcio e per tutto lo sport italiano». Petrucci non nasconde il disappunto per la prematura eliminazione degli azzurri dal mondiale, ma nonostante lo choc il capo del Coni invita tutti ad un'analisi serena e cauta di un risultato che resta evidentemente molto al di sotto delle attese. «È andata come è andata, e di certo ci aspettavamo tutti di più, ma la mia esperienza sportiva mi ha insegnato a non fare processi sommari e affrettati, e ad analizzare le cose a mente lucida. Adesso è necessario tenere i piedi per terra: tengo a ricordare che quattro anni fa si parlava degli azzurri come veri e propri eroi nazionali, non va dimenticato».
Il presidente del Coni aspetterà ora il ritorno in patria della delegazione per parlare a quattro occhi con il numero 1 della Figc, Giancarlo Abete. «È chiaro che provo grande amarezza, come presidente del Coni e come italiano - ha concluso - ma quello che mi sento di dire e che darò tutto il sostegno necessario al presidente Abete. Ho già parlato con lui, con Lippi e anche con Crimi. Ora serve un'analisi severa per capire quello che bisogna fare per il futuro, ma non tutto è da buttare». Un'eliminazione, quella dell'Italia, che ha tenuto banco, e non poteva essere altrimenti, nel corso del 214/o Consiglio Nazionale del Coni. «Uscire così mestamente fa molto male. È un grande dispiacere, anche perchè il ricordo del trionfo in Germania, quattro anni fa, era ancora impresso nella memoria - ha confessato il presidente della Federbasket, Dino Meneghin - Mi dispiace molto soprattutto per il ct azzurro, ma bisogna capire che nello sport si può perdere.

Come non bisogna esaltarsi troppo quando si vince, adesso non è il caso di buttarsi giù».

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