Petrucci, presidente Coni: "Chiedo al ciclismo mano pesante sul doping"

Il capo dello sport italiano tiene a rapporto il presidente della federazione, Di Rocco: "Bisogna dire basta, se serve anche con uno stop".

«Abbiamo chiesto un'azione forte, serve un atto dirompente perchè la realtà è che il numero dei corridori positivi è una parte di storia del ciclismo». È dura la presa di posizione del presidente del Coni, Gianni Petrucci, che in vista del Giro d'Italia che festeggia i 150 anni dell'Unità ha chiesto alla Federazione uno stop.
«Io sono fortemente preoccupato - ha detto Petrucci al termine della Giunta Coni - e deve essere il ciclismo stesso a fare atti concreti, a dire basta. Il presidente Di Rocco deve dire 'la dovete smettere perchè non vi crede più nessuno'. Ogni volta ci illudiamo di una vittoria e a quell'entusiasmo segue la disillusione».
Al duro monito di Petrucci ha replicato Di Rocco, presidente della federciclismo, che dovrà studiare azioni immediate per dare seguito all'appello del capo dello sport italiano.

«Mi associo al basta di Petrucci, dobbiamo fermare questa situazione che è drammatica - ha detto Di Rocco - se servirà fermarsi lo faremo, e se potessi impedire ad alcuni corridori di partecipare al Giro, lo farei cominciando da Contador: ma non è nelle mie possibilità e quindi penseremo ad altro».

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