Peugeot 307 si adegua

Massimo Mambretti

da Digione

Stesso abito, stessa razza. In questo modo, proprio a partire da questi giorni, la 307 rimarca la sua appartenenza a casa Peugeot presentando il più recente family style della marca francese. L’aggiornamento estetico coinvolge, quindi, essenzialmente il frontale che assume un maggiore slancio e propone uno scudo paraurti diversamente configurato, un’ampia presa d’aria e fari lunghi e sottili che arrivano a sormontare i parafanghi. Inoltre, ogni variante di carrozzeria - dalle berline a 3 e a 5 porte alle familiari a 5 e a 7 posti sino alla coupé-cabriolet - si articolerà in gamme più estese e meglio equipaggiate. Tra l’altro, questo fattore ha suggerito la realizzazione della parte anteriore della carrozzeria in alluminio e materiali compositi, per compensare l’aggravio di peso dovuto all’arricchimento delle dotazioni. Ma torniamo alla gamma, proposta a prezzi oscillanti tra poco più di 14mila e 26mila euro, nella quale debuttano l’allestimento entry level Zenith e il «top» Feline e il turbodiesel 1.6 HDi FAP da 90 cavalli. Inoltre scaturiscono inedite versioni dovute al «trapianto» del 2 litri a benzina da 180 cv sulle berlina a 3 e a 5 porte e del 2.0 HDi FAP sulla coupé-cabriolet. Tra le novità va, inoltre, segnalato l’avvicendamento del 2 litri a benzina da 136 cv con un’unità di analoga cilindrata, nobilitata dalla fasatura variabile dell’albero a camme d’aspirazione, in grado di sviluppare 140 cavalli e una coppia di 20,4 kgm a 4.000 giri. La 307 Feline è una berlina che si caratterizza per l’esclusività dell’allestimento interno. L’arredamento culmina nell’estesa profusione di rivestimenti in pelle che si abbina agli inediti cromatismi e alla ridefinizione del modulo centrale della plancia e in un equipaggiamento che include tutto ciò che oggi di meglio c’è riguardante la sicurezza e il comfort. La 307 berlina è disponibile sia con il 2.0 HDi FAP da 136 cavalli sia con il 2 litri a benzina da 180 cavalli. Questa unità, che sviluppa una coppia di 20,6 kgm a 4.750 giri, imprimendo prestazioni di 221 orari per quanto riguarda la velocità e la possibilità di scattare sulla base «0-100» in 9,8 secondi, non delude le attese sul fronte delle prestazioni, evidenziando un temperamento brillante soprattutto agli alti regimi. Il dinamismo della 307 berlina, pur non suscitando alcuna perplessità, risulta forzatamente meno incisivo di quello della sportiva 307 CC, ovvero la versione coupé-cabriolet, che si avvantaggia di un telaio più rigido e di un baricentro più basso. E questo anche nel caso della nuova versione con il turbodiesel di 2 litri da 136 cavalli (tocca i 208 orari e affronta il passaggio da 0 a 100 in 11,1 secondi) che grazie alla redditizia erogazione della coppia (32,6 kgm che possono salire temporaneamente sino a 34,6 kgm sempre a 2.000 giri) e alla corretta spaziatura dei 6 rapporti del cambio, risulta sempre adeguato alla gradevolezza della guida. L’amministratore delegato di Peugeot Italia, Christophe Bergerand, ha ricordato l’importanza strategica della 307 per il marchio: «La sua affermazione, quattro anni fa, ci ha permesso di scrollarci di dosso l’etichetta di “specialisti delle piccole”.

Abbiamo dimostrato di essere competitivi anche nei segmenti superiori e abbiamo confermato le nostre capacità di essere dei veri generalisti, lo scorso anno con 407. Il successo di 307 in Italia (150mila unità in 4 anni) è dovuto in gran parte ai suoi contenuti innovativi».

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