diNon si può dire che il fascismo abbia una buona stampa presso i quotidiani di Buenos Aires che escono in lingua italiana. Uno di questi, che rinuncio a nominare, rappresenta la costituzione morale e mentale dei bolscevichi locali, e compie a perfezione il suo dovere di rappresentante di essi. Il latrato e la contumelia sono espressioni nobilissime del sentire umano, qualora vengano comparate con la calunnia, la menzogna e la diffamazione. Ben volentieri quindi registreremmo, se lo potessimo, che laccennato quotidiano si limita a latrare contro coloro che la pensano diversamente da lui.- Gli altri due e cioè «Il Giornale dItalia» e «La Patria degli Italiani», hanno tenuto, dallinizio del governo fascista, un diverso contegno. \ Riteniamo in generale che la «Patria» rispecchi lo stato danimo della gran parte de suoi lettori, per cui la rivoluzione fascista non sembra rivestire quel carattere di «necessità» che ebbe per quanti di noi, reduci dalla guerra, abbiamo vissuto il triennio 19-22 in Italia. Diciassette mila kilometri sono pure qualche cosa anche se percorsi dagli All America Cables. Molti italiani di qui vedono nel fascismo unimposizione audace di pochi: una costruzione politica di carattere effimero, che oggi domina la vita italiana con la novità e la potenza del suo atteggiamento, che domani rientrerà nel magazzino dei giochi pittoreschi e bizzarri con cui ha giocato la storia degli uomini.
A questa gente è conosciuta solo dalla lettura la tragica umiliazione dei reduci del 18, la gazzarra parolaia dei dominatori del 19 e del 20 che freschi dimpudenti energie, si accanirono contro le classi della volontà e del sacrificio, dello studio, dellorganizzazione, esauste dalle ferite morali e materiali incontrate nella guerra: è propriamente sconosciuta perciò la ribellione disperata e «necessaria» di queste classi contro tale dominio e contro le sue cause ideologiche. La ribellione prese il nome di fascismo ma la sua «necessità» è attenuata dalla distanza; non si sa bene perché ci sia, che cosa voglia, se la sua forza sarà duratura. I simboli e le categorie politiche dello scorso ventennio sussistono tuttavia nelle menti come espressioni della realtà odierna che viceversa sè trasformata: lo stato, il liberalismo, le istituzioni patrie, la democrazia, il laicismo, il libero pensiero. Me lo salutate voi lo statuto quando agli ufficiali dellesercito italiano si dava la caccia nelle vie di Milano? Quando il Comando del Corpo dArmata di Milano era costretto a consegnare gli ufficiali reduci nelle caserme in occasione degli scioperi, perché la loro presenza «non provocasse» i bolscevichi? \
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Il Fascismo chiede alla società civile di rivalutare serenamente, direi scientificamente, le questioni sociali poste sul tappeto da un settantennio di Storia Europea, e di cui le dottrine socialiste si erano fatto un monopolio di dissertazione con caratteri prevalentemente emotivi. Nato coi caratteri di un moto religioso e politico, con la forza di una rivoluzione sentimentale, pare avviarsi ad una profonda riesamina di tutti i fatti e di tutte le attività sociali per addivenire a conclusioni attivistiche circa la vita delle collettività nazionali e di queste nella collettività universale.- Se le sue energie non si esauriranno nelle diatribe di provincia, nei malumori individuali, nei piccoli fatti e nelle piccole quistioni paesane, esso è certamente destinato a recare un profondo rivolgimento nella vita del mondo.
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