da Roma
Il traguardo è ambizioso: diventare il primo sindacato italiano, superando la Cgil. Il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, chiude il XV congresso della confederazione di via Po con questo obiettivo. Ma non solo. Insiste nello stringere i tempi per la riforma del modello contrattuale e conferma un autunno pesante sul fronte delleconomia.
Il congresso della Cisl si conclude con una standing ovation per il segretario uscente che, comunque, sarà rieletto dal consiglio generale convocato il 19 luglio. Dopo un minuto di silenzio per le vittime degli attentati di Londra, Pezzotta ripercorre alcuni dei temi affrontati in apertura dei lavori. Ma, soprattutto, insiste per far crescere la Cisl. «Vogliamo diventare più grandi, diventare la prima organizzazione. Molti di noi sono cattolici e sanno che un bravo prete per esserlo deve avere lambizione di diventare vescovo. Non è una sfida ma unambizione». Sulla riforma dei contratti, Pezzotta ribadisce che «bisogna avere il coraggio di cambiare». Per questo, nonostante la disponibilità della Cgil, Pezzotta non ritira lultimatum del 15 settembre come data conclusiva del confronto. È da un anno, ammette, che «stiamo portando in giro la questione. Bisogna chiudere il confronto e farlo prima di Confindustria». Infine, Pezzotta è convinto che «la situazione economica sia ben più grave di quanto non ci abbiano detto e lautunno ci riserverà amare soprese. Siamo allemergenza e le cifre del Dpef sono allarmanti.
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