Pezzotta: «Il tesoretto deve andare alle famiglie»

da Roma

Tesoretto alle famiglie e stretta vigilanza sui temi bioetici: aborto, eutanasia, dignità della persona. Il cammino del Family day non si ferma alla manifestazione del 12 maggio in piazza San Giovanni: le associazioni cattoliche insieme con gli alleati laici che hanno condiviso il manifesto Più Famiglia resteranno idealmente in piazza. Prima di tutto per sostenere la domanda di politiche concrete a favore della famiglia e poi per scendere in campo «ogni volta che saranno in gioco i valori della vita, della dignità e della libertà della persona», come spiega il portavoce del Family day Savino Pezzotta. Una prima vittoria i movimenti e le associazioni sentono di averla già avuta: la manifestazione e le tante persone in piazza daranno forza alla richieste che il Forum delle associazioni familiari porterà il 24 maggio alla Conferenza nazionale sulla Famiglia promossa dal ministro Rosy Bindi.
«Siamo stati invitati e dunque andremo a Firenze a presentare il nostro pacchetto di proposte sui temi più urgenti che vanno dal fisco alla scuola, dal welfare al lavoro», annuncia il presidente del Forum, Giovanni Giacobbe. Ma la proposta più immediata e concreta la lancia Pezzotta. «Bisogna intervenire, perché non c’è più tempo», dice l’ex leader Cisl: «A chi dare i soldi del tesoretto? La piazza lo ha detto chiaramente: almeno una parte di quel tesoretto deve andare alla famiglia. Vogliamo un segnale vero e concreto». Pezzotta non andrà alla Conferenza: dopo il vertice conclusivo che si terrà lunedì prossimo, ritiene esaurito il suo mandato di portavoce. Intanto respinge le critiche rivolte al Family day e ribadisce che il governo non può ignorare le richieste della famiglie. «Non era una piazza politica ma c’è un valore politico di una piazza dove è passato un milione e mezzo di persone», conclude. «La piazza è una risorsa e una riserva per la democrazia del Paese».
All’altra portavoce del Family, Eugenia Roccella, tocca ribadire il valore laico della difesa della famiglia e l’importanza che ha assunto la presenza concreta delle persone. «Una piazza importante per qualità e quantità. Qualcuno si aspettava le orde barbariche e invece erano famiglie e bambini: una maggioranza che però si continua a trattare come una minoranza - dice la Roccella - si è detto tanto sull’astensione al referendum sulla legge 40. Ora quel popolo considerato assente si è fatto vedere, ha mostrato di esistere e non può più essere dimenticato».
Dunque l’impegno proseguirà anche sui temi eticamente sensibili. Il prossimo confronto potrebbe vertere proprio sull’eutanasia. Il presidente della Commissione sanità del Senato, il professor Ignazio Marino, ha annunciato che il disegno di legge sul testamento biologico e le dichiarazioni di volontà di fine vita è in dirittura d’arrivo. E anche se Marino è un cattolico della Margherita dovrà confrontarsi proprio con i suoi alleati più stretti, i teodem, che al Senato formano una squadra agguerrita condotta dall’ex presidente di Scienza e vita, Paola Binetti.


Polemico con i mezzi di informazione il portavoce del Forum, Mimmo Delle Foglie, secondo il quale Eugenio Scalfari «ha strapazzato la verità» della manifestazione mentre molti commentatori hanno «travisato» le parole del presidente della Cei, monsignor Giuseppe Betori, su nichilismo e relativismo etico.

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