da Venezia
Il mondo della musica e dello spettacolo rende omaggio per due settimane a Fernanda Pivano, con una rassegna di concerti, letture poetiche, film e testimonianze. Ce nè ben donde. Negli anni 40, «la Nanda» era una giovane genovese arrivata alla corte di Giulio Einaudi, quando Cesare Pavese le diede un libretto giunto dallAmerica, e le propose di tradurlo. Fu così che lAntologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters, arrivò nellItalia mussoliniana grazie a questa «ragazza di ventanni che tradusse le poesie dun libertario quando la società italiana aveva tuttaltra tendenza»: lo scrisse molti anni dopo Fabrizio De André, che alle splendide traduzioni della Nanda sispirò per un suo album, Non al denaro non allamore né al cielo.
Decollò in tal modo, tra il nostro maggior cantautore e la prestigiosa donna di lettere, unintensa amicizia, che la Pfm evocherà al Casinò veneziano riproponendo brani di quel disco. E non solo. Alla rassegna, aperta giorni fa dal tributo a De André del Fab Ensemble, interverranno, tra palazzo Ca Vendramin, il Casinò e Forte Marghera, cantanti, musicisti e uomini di spettacolo come Manuela Kustermann, Dolcenera, Giulio Casale, Red Ronnie e altri. Saranno proiettati film come Hair, di Milos Forman, Easy ryder, di Dennis Hopper, Il pasto nudo di David Cronenberg e A farewell to beat, di Luca Facchini, sulla Pivano in America. In più si parlerà, con Giò Alaimo e Marco Pierini, di «il beat e non solo: musica e cultura», in omaggio alla grande studiosa che fu amica di Hemingway, Allen Ginsberg, Gregory Corso, Lou Reed, Bob Dylan. E che in Italia è stata vicina ad autori come Ligabue, Jovanotti e la Pfm, che ospitò la sua voce in un proprio album.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.