Il Pg: la Balzerani non merita di tornare libera

Il sostituto Malerba: «Nessun segnale di ravvedimento»

da Milano

Non si è mai ravveduta, dunque l’ex brigatista Barbara Balzerani, alias «compagna Sara» deve tornare in carcere, altro che libertà condizionata. Non ha avuto dubbi, il sostituto pg di Roma Gianni Malerba, nello stilare il suo ricorso in Cassazione al provvedimento del Tribunale di Sorveglianza che, malgrado le sei condanne all’ergastolo, le ha aperto la cella dopo appena 21 anni e nove giorni. Nei suoi confronti, tuona il Pg in dieci pagine, c’è stato un «errato, superficiale e tautologico riconoscimento dei requisiti per la concessione del beneficio». Nella condotta dell’ex Br, infatti, «non si rinvengono comportamenti sintomatici di ravvedimento, al di là del mero e forse opportunistico abbandono della posizione di “irriducibile”». L’istanza del procuratore Malerba ha inevitabilmente suscitato il plauso dell’opposizione di centrodestra. «Rasserena l'animo sapere che in questo Paese c'è ancora qualcuno che abbia a cuore la difesa della legalità». Ha commentato Isabella Bertolini di Forza Italia che ha aggiunto: «Chi ha sbagliato deve pagare, non sono ammissibili sconti di pena per chi è stato condannato a 6 ergastoli, per chi si è reso protagonista di episodi che hanno terrorizzato il popolo italiano per 10 anni».
Ma anche nella maggioranza c’è chi condivide in pieno il ricorso alla Cassazione, come la dipietrista Silvana Mura che ha affermato: «La scarcerazione della Balzerani appariva come uno schiaffo in pieno volto ai parenti delle vittime, il cui parere negativo alla concessione della libertà vigilata non era stato tenuto in considerazione nella decisione del tribunale di sorveglianza. Non si tratta di giustizialismo, - prosegue la Mura - ma di proporzionalità nel concedere sconti di pena e misure premiali, che pure sono strumenti necessari per il recupero dei detenuti. Una persona come la Balzerani, che già godeva del permesso di poter lavorare all'esterno del carcere per ritornarvi alla sera, non poteva essere rimessa in libertà, almeno non così presto, senza neppure un atto formale di pentimento».


Cauto invece l’avvocato Michele Leonardi, legale della Balzerani: «Rispetto il ricorso del pg Gianni Malerba ma siamo tranquilli sulla bontà e la solidità del provvedimento del Tribunale di Sorveglianza che ha concesso la libertà condizionale».

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