Philippine-Rose Duchesne

Nacque nel 1769 a Grenoble, figlia di un ricco avvocato e politico. Studiò nella scuola tenuta dalle suore visitandine e, cresciuta, volle prenderne l’abito. Ma scoppiò la Rivoluzione francese e quelle suore vennero disperse. Tornata a casa, la Duchesne attese il concordato tra la Chiesa e Napoleone per farsi accogliere dalle suore del Sacro Cuore, appena fondate ad Amiens dalla b. Madeleine-Sophie Barat. Nel 1818, su richiesta del vescovo della Louisiana, si imbarcò per l’America con altre suore. Raggiunse St. Louis nel Missouri, dove aprì una scuola per bambini poveri. Nel 1821 potè fondare un’altra casa in Louisiana, ma sul battello del Mississippi (tredici settimane di viaggio, tra andata e ritorno) si prese la febbre gialla assistendo i malati. Comunque, potè aprire anche un’altra casa vicino a New Orleans. I dieci anni successivi, tuttavia, furono particolarmente difficili, sia per il duro lavoro che per i problemi di salute. Nel 1840 ella diede le dimissioni da direttrice delle varie scuole e si ritirò a St. Louis. In seguito, su richiesta dei gesuiti, aprì una scuola per gli indiani potawatomi a Sugar Creek, nel Kansas. Ma ormai la Duchesne aveva più di settant’anni, non aveva mai imparato bene l’inglese e aveva difficoltà insormontabili col dialetto potawatomi. Così, i superiori la ritirarono e rimandarono a St. Louis. Philippine-Rose Duchesne morì nel 1852 a ottantatré anni e fu sepolta nella cappella del convento di St. Charles, uno di quelli che aveva fondato.

È stata beatificata nel 1940 da Pio XII e canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1988.

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