Il più bel regalo per il 2012? Preziosi prenda Borriello

di Piero Sessarego

Povero Malesani. Non fa in tempo ad accorgersi che vincendo il Palio di Siena con cavalli finalmente sfrenati è balzato di colpo dal 13° al 7° posto, che subito gli frana il Palacio. Stasera a Marassi (ore 20.45) il mister si aspettava festa grande nel recupero con l’Inter che Ranieri sta facendo parimenti risalire dal sottoscala. Avete visto gli abbracci di capitan Rossi & compagni al Malesani appestato. La squadra è con lui. Alla faccia della iella nera, vada come vada contro Pazzini Thiago Motta e compagni, l’itinerante mister del discusso via-vai Genova-Verona mangerà comunque panettone e pandoro, ma francamente a Siena aveva cominciato a pregustare pure la colomba pasquale. Beh, si vedrà. Ma se a gennaio Preziosi gli regalerà Borriello, sicuramente ce la farà. Si è rivisto finalmente - e spero definitivamente - Merkel titolare a centrocampo, macché scambio con El Shaarawy: per un girone di ritorno esaltante, là davanti ci vuole Borriello in coppia con Palacio.
Nel mezzo, dove padroneggia Veloso, si è visto infine l’autentico valore di Constant, mentre Rossi è dovunque-sempre, autentica assicurazione sulla vita della squadra a cominciare dalla difesa dove davanti al grande Frey campeggia Granqvist in coppia con Dainelli, e scontata la squalifica rientra Kaladze. Se Malesani non s’offende gli consiglio di riproporre in partenza, stasera contro l’Inter, il compatto «4-4-2» che schierò - vincendo - contro la Roma, e pazienza se allora c’era Palacio. Provo a mettere giù: Frey; Mesto, Dainelli, Kaladze, Rossi; Pratto, Seymour, Veloso, Constant; Ze Eduardo (Caracciolo, Jorquera), Jankovic.
Lunedì prossimo a Pescara - scendo in serie B - può succedere di tutto perché Zeman è un unicum calcistico che, divertendosi, non di rado fa divertire pure gli avversari. Quella lenza di Ventura, duce granata, è l’ultimo testimone gratificato. Ma resta il fatto che assistendo alla lezione di calcio che la Juve Stabia di Braglia ha impartito alla Sampdoria di Iachini sono stato assalito da interrogativi pruriginosi.

Perché - prima domanda diretta al potente gruppo Erg ramo Sampdoria - lungi dall’essere riuscita a porre doveroso rimedio all’autosciagura calcistica perpetrata nel campionato scorso, la dirigenza si ritrova attualmente alle prese con un organico tecnico dal rapporto qualità/costi beffardamente deficitario? Perché - domanda diretta al diesse Sensibile - se c’è riuscita la matricola Juve Stabia non ce l’ha fatta la titolata Sampdoria a dotarsi di una solida coppia di centrocampisti centrali (tipo Cazzola-Mezavilla) e di due gagliarde coppie di esterni (tipo Baldanzeddu-Erpen e Di Cuonzo-Zito) sì da garantirsi un rendimento globale inversamente proporzionale agli irrisori costi (cartellini più emolumenti)? Perché - seconda domanda diretta agli ottimati Garrone & Mondini - malamente persi Cassano e Pazzini, la montagna calcistica dell’Erg si è messa a partorire soltanto topolini che costano un occhio della testa? Cosa insegnano - preciso - le complessive 1832 presenze in serie A degli attuali giocatori in maglia blucerchiata a petto delle 265 del Verona, delle 242 del Sassuolo, delle 186 del Pescara, delle 61 della Juve Stabia, come rilevo da un’opportuna tabella del Monono? Perché - prima domanda diretta a Iachini - un tecnico notoriamente scafato stenta ad accorgersi che il centrocampo di questa Sampdoria se schierato «a tre», per di più senza Obiang, non regge il confronto agonistico con nove dirimpettai su dieci, risultando - mi si passi l’ossimoro - colmo di niente? Perché - seconda domanda diretta a Iachini - rifiutarsi di prendere atto che l’unico modulo tattico accettabile in partenza con le attuali forze disponibili è un giudizioso «4-4-2» del tipo «Rispoli-Volta-Rossini-Costa; Padalino-Palombo-Obiang-Foggia; Pozzi-Piovaccari»?
Ribadendo la mia ferma convinzione che la pletorica «rosa» (8 elementi sono di troppo) della Sampdoria attuale non possa garantire più di un 7°/8° posto finale e cioè non sia in grado di agganciare i play-off, caldamente invito gli azionisti di riferimento a testare in via definitiva l’abilità sul mercato del facondo Sensibile, mettendolo nelle corpose condizioni di poter centrare a gennaio il poker di rinforzi giusti per pretendere da Iachini una squadra da sicuro ingresso nei play-off: un solido regista, un forte trequartista e un paio di inesauribili cursori laterali. Se poi, dopo essere stato librato sulla bilancia del mercato, Sensibile risultasse irrimediabilmente scarso, non resterebbe che sostituirlo.

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