Crollano i mercati azionari e si stabilizza quello immobiliare. Le famiglie hanno abbandonato la speranza dei guadagni facili in Borsa e ritornano al passato, investendo nel mattone. Lo testimoniano gli operatori più avveduti del settore.
«Gli italiani e i liguri in particolare vedono la casa come un investimento sicuro e sono sempre più disponibili anche a ricorrere al mutuo pur di comprarne una». Così Gianni Scaccianoce, responsabile Area Genova di Tecnocasa, commenta la lenta ripresa del mercato immobiliare registrata in Liguria, dopo il crollo del 2008, (-7,6 per cento). E aggiunge: «Non torneremo ai livelli del 2006 quando le case si vendevano molto al di sopra del loro valore reale, ma siamo ottimisti su come si chiuderà il 2011».
Secondo l'analisi elaborata dall'Ufficio studi di Tecnocasa - 131 agenzie in Liguria - le quotazioni del mercato immobiliare ligure del 2011 risultano stabili rispetto al 2010. Imperia e La Spezia chiudono il primo semestre con prezzi invariati. In leggero calo Savona (-0,1 per cento) e Genova (-0,5 per cento), che resta sopra la media del -1,3 per cento dei valori delle grandi città.
La fotografia scattata dagli esperti di compravendite immobiliari fotografa una Genova dai due volti. La macroarea del Ponente segna un calo vertiginoso che va dal -6,5 per cento a Sampierdarena con picchi anche del -13,3 in via Fillak a un più contenuto -4,1 tra Certosa e Bolzaneto e il -1,1 tra Pegli e Sestri Ponente. Per comprare casa in via Campasso bastano 800 euro al metro quadro.
Affari d'oro per chi vende casa, invece, a Levante e nei quartieri di Marassi e San Fruttuoso, dove le quotazioni degli alloggi meglio conservati crescono in media del 2,5 per cento.
I prezzi schizzano a quotazioni record a Sturla, tra gli 8 e i 10mila euro al metro quadrato. Per un appartamento vista mare, infine, si toccano picchi di 15mila euro e oltre.
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