«Più delitti a Milano che a Napoli» Bufera su Mastella

Non ce n’eravamo proprio accorti, ma Milano è più pericolosa di Napoli. A dirlo non un filo-meridionale qualsiasi durante una chiacchiera da bar, ma il ministro della Giustizia. L’uscita di Clemente Mastella, che fa notizia per la sua paradossalità, ieri mattina davanti alle commissioni Giustizia e Affari costituzionali di Palazzo Madama convocate per discutere sugli effetti dell’indulto. I senatori prima si lasciano andare a «qualche brusìo», poi a «vibrate proteste». Il suo predecessore Roberto Castelli è addirittura pronto all’insurrezione. Tanto che, estenuato dopo 40 minuti dedicati alla difesa d’ufficio dell’indulto, alla fine Mastella non può che sbottare. «Io - alza la voce - vorrei che gli omicidi fossero zero a Milano e zero a Napoli, ma questi sono i numeri». I numeri, dunque, che secondo il Guardasigilli lasciano ben poco spazio alle interpretazioni. Ma ci potrebbero essere degli errori. Secondo le tabelle fornite dal Dap, risulta che nel periodo dal primo gennaio al 15 novembre di quest’anno a Milano gli omicidi sono stati 103, mentre a Napoli 75. Il capoluogo lombardo ha mantenuto il suo triste primato anche nel trimestre di applicazione dell’indulto (agosto-settembre), con 27 omicidi, contro i 23 del capoluogo campano. Ma secondo i dati della Prefettura, validati dal Viminale, per i primi sei mesi del 2006 sono sensibilmente inferiori a quelli del ministro Mastella: 21 omicidi volontari. Quelli del Dap si riferirebbero infatti a «procedimenti aperti» mentre quelli della Prefettura sono dati «validati». «Patetico», il commento senza mezze misure della responsabile Giustizia della Lega Carolina Lussana. «Gli omicidi a Milano? Ma quanti - replica - sono commessi da milanesi doc?». Più istituzionale la replica del vicesindaco. «Forse Mastella - ribatte Riccardo De Corato - si riferisce all’intero territorio della provincia. Non mi sembra che in città gli omicidi siano così frequenti. E, comunque, così facendo smentisce il suo governo che di fronte alla nostra richiesta di avere altri 500 uomini per le forze dell’ordine, ci continua a rispondere di no. Un boomerang».

«Da mesi chiediamo più fondi e più uomini per garantire la sicurezza - gli fa eco l’assessore regionale alla Sicurezza, Massimo Ponzoni -. L’unica risposta del governo sono i tagli in Finanziaria». «È una delle aree di cui ci dobbiamo occupare», assicura il ministro dell’Interno Giuliano Amato. Milano aspetta.

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