Più gettonate restano le bevande calde

Il fatturato da erogazione di prodotti attraversi i distributori automatici nel 2009 ha subito una flessione rispetto al 2008. Il trend è dovuto in massima parte alla crisi verificatasi nel mondo del lavoro. Del resto, il 90% delle vending machine si trovano in luoghi di lavoro. L’andamento negativo è stato in parte mitigato dalla crescita dei consumatori che utilizzano questo canale di distribuzione, che beneficia anche del continuo aumento dei consumi fuori casa (+22,6% nel periodo 1997/2007). Per avere comunque qualche misura di questo settore prendiamo i dati relativi al 2008. In quell’anno il fatturato da erogazione di prodotti a livello italiano è stato di 2,7 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 2,4 del 2007. Le consumazioni sono state pari a 6 miliardi e 340 milioni, in leggero progresso (+0,5%) rispetto ai 6 miliardi e 309 milioni dell’anno precedente. Sempre nel 2008 risultavano installate due milioni 280 mila vending machine, con una apprezzabile crescita dell’8,4% rispetto ai due milioni 103 mila del 2007. Se andiamo a spezzare i dati dei consumi di prodotti alimentari, si scopre che a fare la parte del leone sono sempre quelli di bevande calde. Nel 2008 questo tipo di consumazioni ha raggiunto la cifra di 4 miliardi 420 milioni, per un fatturato di quasi 1,4 miliardi. Le consumazioni di bevande calde, dove il caffè è quella più gettonata, rappresentano il 69,7% del totale; quelle di bevande fredde costituiscono il 16,6% e quelle di snack il 13,7%.
«A fronte dell'effetto causato dalla riduzione dei posti e dei giorni di lavoro - aggiunge Lucio Pinetti, neopresidente di Confida, l'Associazione Italiana della distribuzione automatica - nel 2009 abbiamo riscontrato nettamente uno spostamenti di consumi da altri canali alla distribuzione automatica. Se il 2009 si era aperto come una grande scommessa, alla fine possiamo dirci abbastanza soddisfatti. Il settore ha subito una flessione inferiore rispetto ad altri. Nel contempo le imprese si sono impegnate molto a rivalutare il livello di servizio e a capire come soddisfare meglio le esigenze dei consumatori. L’aumento del fatturato da erogazione di snack ne è una testimonianza».
A livello di operatori del settore, secondo Pinetti a soffrire di più della crisi sono stati i fabbricanti di vending machine. «Una delle ragioni sta proprio nella leadership italiana nel settore a livello mondiale - spiega il presidente di Confida - il 70% dei ricavi di queste aziende deriva dall’export. E sono stati diversi i Paesi clienti che, nel 2009, hanno contratto gli acquisti». Anche le imprese di gestione dei distributori hanno accusato dei colpi, ma meno dei fabbricanti.

«Chi è rimasto più soddisfatto sono i fornitori di prodotti», conclude Pinetti. Produttori che oggi vedono crescere i consumatori che scelgono questo canale, cui si riconosce innovazione tecnologica, comodità, buon rapporto qualità-prezzo e rispetto delle norme igienico-sanitarie.

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