da Milano
Si prepara una volata finale nella corsa a ostacoli verso laccordo tra il consorzio di compagnie guidato dallEni e il governo del Kazakistan. Dopo le anticipazioni di sabato sul prolungamento delle trattative fino al 20 dicembre, ieri il governo del Kazakistan ha annunciato di essere vicino a unintesa con il consorzio. Un accordo che vede «accrescere sensibilmente» il suo ruolo nel progetto «dopo quattro mesi di aperto conflitto» con la controparte. «Secondo il nuovo memorandum dintesa tutti i membri del consorzio tranne uno hanno raggiunto laccordo di consegnare parti delle loro quote nel progetto», dice in un comunicato la compagnia petrolifera statale kazaka KazMunaiGas. Secondo fonti del settore lopposizione viene da ExxonMobil. Il passo avanti verso un accordo definitivo entro tre settimane è stata la firma di un nuovo memorandum dintesa che traccia la cornice di una possibile soluzione, dopo il memorandum già firmato a metà ottobre. Risultato raggiunto ieri da aziende e governo kazako a Londra: per lEni cera anche lad Paolo Scaroni, volato nella capitale inglese per chiudere questa nuova intesa preliminare affiancando il top manager Stefano Cao, direttore della divisione esplorazione e produzione, che rappresenta Eni nel consorzio. Per le aziende che partecipano al progetto di sfruttamento del ricco giacimento petrolifero, riunite nel consorzio Agip Kco, laccordo di Londra segna «un buon progresso nelle negoziazioni con le autorità del Kazakhstan attraverso un dialogo aperto e costruttivo».
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