Più potere agli spagnoli che avranno però solo il 25%

da Milano

Una stretta di mano che vale miliardi quella che si sono scambiati l’ad Enel, Fulvio Conti, e il suo omologo di Acciona, José Manuel Entrecanales. Ed ecco l’accordo.
L’Opa verrà lanciata se E.On non supererà il 50% di Endesa, il prezzo offerto per azione non sarà inferiore a 41 euro più gli interessi commisurati al tasso Euribor a tre mesi che matureranno fino al giorno in cui l’offerta sarà lanciata. Acciona acquisterà il 3,974% per raggiungere il 25% del capitale, Enel ritirerà tutte le altre azioni che verranno conferite all’Opa, in teoria potrebbe arrivare al 75%. Il controllo di Endesa verrà però affidato a una holding che deterrà il 50,02% del capitale, a sua volta Acciona avrà il 50,01% del capitale della holding. Enel e Acciona avranno una rappresentanza paritetica nei consigli della holding e di Endesa. I presidenti di entrambi i consigli verranno nominati da Acciona, quello di Endesa avrà potere esecutivo e avrà deleghe alla pari con l’ad che sarà nominato da Enel. Il centro decisionale di Endesa resterà a Madrid. Le attività nel settore delle rinnovabili confluiranno in Acciona, mentre Enel integrerà la controllata Viesgo in Endesa, a meno che la fusione sia condizionata alla cessione di asset. L’accordo ha una durata di dieci anni, rinnovabile automaticamente per altri cinque.

In caso di disaccordi sulle scelte strategiche dopo il terzo anno, la soluzione potrà essere trovata attraverso una divisione delle attività oppure con l’esercizio di un’opzione a vendere di Acciona a Enel della quota detenuta in Endesa e nella holding di controllo.

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