
«Siamo fiduciosi, il mercato è positivo, le opportunità ci sono e le coglieremo tutte. Stiamo valutando di continuare l'espansione, al momento in Europa. Guardiamo ad altri Paesi come la Romania dove fatturiamo già 10 milioni di euro l'anno e quindi pensiamo sempre di più che, oltre a un ufficio, sarebbe interessante acquisire una struttura o un gruppo importante». Lo ha detto Paolo Rotelli, vicepresidente del Gruppo San Donato (terzo nella foto), a margine della presentazione della nuova governance e del bilancio 2024. «Oggi abbiamo un'organizzazione chiara. Dove vogliamo andare? C'è un'azienda che si chiama UnitedHealth in America che è la decima più grande al mondo, il connubio fra assicurazioni e ospedali», ha proseguito Rotelli, sottolineando di credere «che i gruppi attivi in campo scientifico in Italia debbano seguire la via di Fca e di Luxottica, diventare grandi aziende quotate e internazionali. In sanità questo vuol dire creare un'azienda quotata che sia un connubio fra un'assicurazione e un enorme gruppo ospedaliero europeo. In Europa oggi c'è ancora tantissimo spazio per fare concentrazioni». Con 5,8 milioni di pazienti trattati nell'ultimo anno in 161 strutture sanitarie di cui 58 in Italia, con oltre ottomila posti letto, 11 mila medici che gestiscono tra l'altro 250 mila accessi in Pronto Soccorso, Gruppo San Donato si conferma tra i maggior gruppi ospedalieri europei, grazie anche alle recenti acquisizioni dei due gruppi polacchi, American Heart of Poland e Scanmed.
«Stiamo investendo nel diabete, sulle maculopatie e le patologie neurologiche come le demenze. Tutti noi potremo invecchiare con più tranquillità.
Siamo nella top 10 per qualità della ricerca a livello internazionale e ringrazio Trump per aver cancellato i finanziamenti a tanti istituti stranieri», perchè «possiamo fare la lista della spesa e da Harvard portare tanti ricercatori al San Raffaele».