Più semplici le cure per combattere il virus dell’Aids

Tre efficaci molecole antiretrovirali in un'unica pillola, da assumere una volta al giorno per curare l'infezione da Hiv (il virus responsabile dell'Aids). La nuova soluzione terapeutica, che si preannuncia come una pietra miliare nella terapia antiretrovirale, oggi disponibile anche in Italia, riunisce tre principi attivi di documentata potenza (efavirenz, emtricitabina, tenofovir disoproxil fumarato) e cancella l'incubo per i pazienti delle diverse compresse giornaliere da assumere, rispettando rigorosamente tempi e dosaggi. Si tratta di una straordinaria «semplificazione» della terapia antiretrovirale, se paragonata alla complessità della cura anti-Hiv di alcuni anni fa, fatta di un cocktail di farmaci che poteva arrivare a comprendere fino a 20-25 pasticche al giorno. Spiega Mauro Moroni, direttore del dipartimento di malattie infettive dell'azienda ospedaliera Luigi Sacco di Milano: «La semplificazione è un fattore che si è dimostrato fondamentale ai fini dell'efficacia, uno schema terapeutico semplificato garantisce un livello di adesione ottimale alla terapia, decretandone il successo. Insieme all'aumento progressivo della potenza delle molecole antiretrovirali e all'aumento delle classi di farmaci (da una alle cinque attuali), che consentono di aggredire il virus su più bersagli contemporaneamente, questi progressi oggi garantiscono ai pazienti una spettanza e una qualità di vita non tanto dissimile dalle persone sieronegative, se la diagnosi di sieropositività è tempestiva e la terapia mirata». Anche la letteratura internazionale, negli ultimi anni, ha dimostrato che l'aderenza alla terapia è un aspetto fondamentale nel trattare efficacemente un paziente per periodi molto lunghi. «L'intervallo di dose influenza fortemente l'assunzione regolare della terapia», afferma Andrea Antinori, direttore del dipartimento clinico e di ricerca dell'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. I principi attivi associati nella novità farmacologica, nata da una partnership tra Bristol-Myers Squibb e Gilead Sciences e disponibile in fascia H (farmaci rimborsati da utilizzare solo presso le strutture ospedaliere) sono composti già ampiamente sperimentati e disponibili sotto altre forme farmaceutiche. Inoltre sono considerati tra i farmaci di elezione per la terapia Hiv e compresi tra i trattamenti di prima scelta delle linee guida internazionali. Nel 2007 in Italia si sono registrati 4000 nuovi casi di infezione da Hiv che si vanno ad aggiungere alle 110-130mila persone già sieropositive. La mortalità per Aids è però diminuita negli ultimi dieci anni nei Paesi occidentali: «È scesa dal 100% a meno del 10, la percentuale che si registra per le polmoniti», spiega Mauro Moroni.

«In questo residuo di mortalità confluiscono i soggetti che non si curano o che si curano male, persone che scoprono troppo tardi la propria sieropositività, pazienti che non tollerano i farmaci o che non li prendono con la necessaria regolarità».

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