Piacenza, una città spaccata sul salotto del Settecento

Al Comune di Piacenza s’è sfiorata la rissa sul caso «piazza Cavalli» (nella foto). Riporta il quotidiano locale Il Piacenza: nella seduta di martedì era all’ordine del giorno l’opera di restyling del centro città, quando il capogruppo dell’opposizione di centrodestra Massimo Trespidi, parlando di «un’amministrazione senza consapevolezza: non è manutenzione ordinaria», ha chiesto ai colleghi una sospensione dei lavori per scendere in strada e recarsi di persona a constatare lo stato dei cantieri. L’aula ha risposto bocciando l’interruzione: nessuno ha voluto alzarsi dalla poltrona. Ed è esplosa la bagarre: il consigliere Ballerini di Forza Italia ha accusato la maggioranza di non aver avuto il coraggio di effettuare il sopralluogo in piazza Cavalli. Dalle parole ai fatti, c’è mancato poco che volasse anche qualcos’altro. A rimettere le cose a posto, tra Ballerini e il collega Edo Piazza, l’intervento dell’assessore Brambati.
I paraventi a coprire la storica piazza di Piacenza dovrebbero essere preliminari al rifacimento della pavimentazione. E qui sta il problema, perché si tratta di un vero e proprio restauro monumentale. Piazza Cavalli infatti risale al Settecento e non si possono sostituire le pietre pericolanti con altre di diversa fattura e colore. Lo stesso Trespidi, supportato da Italia Nostra, s’è mobilitato da tempo per la necessità di un restauro conservativo, altrimenti «si rischia il disastro». Concordano molti cittadini, pronti con una petizione a tutelare uno degli scorci più rappresentativi d’Italia.

Intanto da gennaio i lavori sono bloccati, in attesa che si faccia chiarezza sulle modalità del restauro. E in consiglio comunale l’argomento tornerà il prossimo 16 febbraio. Per il sindaco di centrosinistra, Roberto Reggi, si prospetta un cammino «lastricato» di polemiche.

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