Piaggio, Colaninno abbassa gli obiettivi Miniauto in arrivo

da Milano

Roberto Colaninno sposta di un anno gli obiettivi del piano industriale triennale (2008-2010), presenta la nuova struttura organizzativa della Piaggio (nessun amministratore delegato, ma quattro committee di manager preposti a progettazione, mercato, comunicazione e marketing) e fa capire che i mercati asiatici saranno sempre più al centro delle strategie di crescita del gruppo. Lo sbarco in America Latina, invece, avverrà dopo il 2010. In più, Colaninno, lascia intendere possibili svolte nella strategia produttiva: Piaggio, infatti, si prepara a proporre il primo veicolo a quattro ruote destinato non al trasporto delle merci, bensì a quello delle persone. Una sorta di «smartina», ma a tre posti, lunga 2,10 metri e dotata di motore ibrido, capace di raggiungere gli 80 orari, se a benzina, e i 35 chilometri all’ora, quando elettrico. «Non sarà un veicolo low cost e, dunque, non farà concorrenza alla Tata Nano - ha precisato Colaninno -; ma potrebbe essere importante per migliorare la mobilità e l’aria nei Paesi asiatici. Con un litro di carburante si percorreranno 40-50 chilometri».
Colaninno, che a Milano ha incontrato gli analisti, vuole fare della Piaggio «una multinazionale globale, presente in tutti i mercati». In questo momento, però, il presidente del gruppo toscano deve fare i conti con la crisi economica mondiale. E per questo, insieme al direttore delle attività finanziarie Michele Pallottini, ha dovuto ritoccare gli obiettivi. «Quando abbiamo elaborato il piano - ha commentato Colaninno - le economie si muovevano secondo dinamiche che, dopo lo scorso settembre, si sono modificate in peggio. Riteniamo che il ciclo negativo non sia finito, anche se negli Usa, in aprile e maggio, abbiamo verificato una certa ripresa della domanda e una propensione, a noi favorevole, all’utilizzo delle due ruote, a causa del caro-benzina. È presto, però, per dire che si tratta di un’inversione». A questo punto il gruppo prevede per il 2008 ricavi a 1,71 miliardi (da 1,8), mentre per il prossimo anno il giro d’affari è atteso a 1,8 miliardi (da 1,96) con un margine operativo lordo al 13,2%, rispetto a una stima del 14%. Per il 2010, invece, le cifre stimate sono le seguenti: fatturato a 1,95 miliardi, margine operativo lordo del 13,5% e investimenti complessivi di oltre 300 milioni. Grande attenzione viene dedicata all’indebitamento netto che, dopo un picco quest’anno a 340 milioni per il rimborso di un warrant Aprilia (64,1 milioni), è atteso nel 2010 a 270 milioni, sui livelli di fine 2007. Il piano triennale della Piaggio ruota attorno ai concetti di innovazione tecnologica e mobilità sostenibile, mentre l’espansione internazionale vedrà il gruppo aprire, nel 2009, un nuovo impianto nel Vietnam dove verrà prodotta la Vespa.

Sarà comunque l’ibrido, come sottolineato dal direttore generale operativo Daniele Bandiera, il motore «verde», con batterie al litio, su cui Piaggio ha deciso di investire e puntare. A fine 2008 verrà montato sullo scooter a tre ruote Mp3. Dalla Borsa segnali positivi: il titolo Piaggio («nessun delisting») è cresciuto del 2,18% a 1,54 euro.

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