da Milano
Venerdì si incontreranno a Roma il premier francese Dominique de Villepin e Romano Prodi e secondo alcune indiscrezioni sul tavolo proverebbe esserci anche il dossier sui rapporti tra le due compagnie aeree, Air France e Alitalia. Il tema delle alleanze ha tenuto viva, nel corso dellestate, lattenzione sullo stato della nostra compagnia: anche perché pochi ormai scommettono su un futuro per Alitalia «stand alone», da sola. Forse anche in questa chiave vanno lette altre due notizie giunte ieri: quella - subito smentita - di una possibile riduzione della quota del Tesoro nella ex compagnia di bandiera. E quella, giunta in serata, del prossimo varo di nuove misure operative funzionali al piano industriale. La gestione dunque cerca unaccelerazione, guardando allevoluzione degli assetti del trasporto aereo. Non cambia il piano, sottolineano alla compagnia: ma cè qualcosa di urgente che preme. Da un lato, la confluenza di Alitalia in Air France Klm, già sottoscritta in vecchi accordi ormai consolidati, è condizionata al risanamento dei conti: e in questottica si è svolto il lavoro degli ultimi due anni di Giancarlo Cimoli, a cominciare dallo scorporo delle attività di terra. Dallaltro lato, il piano industriale prevedeva per la fine del 2006 la conclusione del riassetto con il ritorno allutile e lavvio nel 2007 della fase di rilancio. Questi obiettivi tardano e i tempi rischiano di non combaciare. Gli ultimi risultati formalizzati sono ancora pesantemente in rosso ed è improbabile che i conti possano essere raddrizzati: la compagnia si è riservata una previsione allatto di approvazione della semestrale, il 12 settembre.
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