Il piano anti-ticket escogitato dal presidente della Regione Piero Marrazzo assieme ai medici di famiglia, ai sindacati e alle aziende del settore forse riuscirà a colmare il disavanzo farmaceutico registrato nel 2005, ma difficilmente servirà a sanare la situazione alla radice. Questa almeno è limpressione che ha avuto al riguardo il segretario regionale della Fials Confsal Gianni Romano. Secondo lui infatti il problema è a monte: «La spesa farmaceutica nel Lazio è sottostimata». Ovvero, per supplire allabolizione del ticket andrebbero stanziati molti più soldi. Stupisce tuttavia che le previsioni in merito siano sballate. Tanto che in alcuni sorge il sospetto che la Pisana non abbia a disposizione i fondi necessari per permettersi una manovra di questo tipo (finendo così col collezionare debiti su debiti pur dingraziarsi lelettorato).
La giunta regionale, ad ogni modo, è attesa al varco: «Il prossimo banco di prova che laspetta - ha spiegato Romano - consiste nel formulare in via definitiva il piano di rientro attraverso il quale coprire il deficit miliardario accumulato finora». È lì che il gioco si fa duro. «Staremo a vedere se allora la maggioranza di governo sarà forte con i deboli e debole con i forti», ha aggiunto il rappresentante sindacale, sottolineando che la parola risparmio per adesso ha sempre rimato con i tagli alle necessità dei malati «quando invece si sarebbero potute operare scelte più vantaggiose, a incominciare dallinternalizzazione dei servizi appaltati alle imprese cooperative». Una linea politica ribadita a suo avviso dalle nuove misure anti-ticket sui farmaci. «La proposta di Marrazzo - ha insistito Romano - causerà essenzialmente restrizioni e disagi nellambito dei servizi socio-assistenziali».
Gli aspetti negativi che gli assistiti dovranno scontare per via della soluzione prospettata sono molteplici, avverte la Fials: «File più lunghe per ritirare i farmaci ospedalieri nonché per ottenere le monoprescrizioni negli ambulatori dei medici di base. E, per quanto concerne gli ospedali, maggiori difficoltà quando saranno alle prese con gli ordinativi dei farmaci». Romano non ha dubbi: «Lunico risultato che è in grado di raggiungere il piano anti-ticket è quello di spostare il risparmio da un capitolo di bilancio a un altro». Peccato però che non si giochi a palla avvelenata. «In questa maniera - ha proseguito il segretario regionale della Federazione - si avvilisce il livello dellofferta sanitaria. Lo dimostrano le scelte già operate dalla giunta, dagli indirizzi per lappropriatezza dellapplicazione (come se una disposizione fosse idonea a stabilire quale terapia adottare per curare una determinata patologia) allimposizione delle monoprescrizioni sulla diagnostica».
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