Piano casa da 8 miliardi, è conto alla rovescia

Piano casa, si va verso la dirittura d’arrivo. Pronto tra due settimane, annuncia l’assessore Mario Di Carlo, il piano della Regione Lazio. Previsti premi di cubatura fino al 50 per cento per chi demolisce in zone di pregio ambientale per ricostruire altrove. E, intanto, ecco una notizia positiva e concreta: entro fine 2009 il complesso di Giustiniano Imperatore sarà riconsegnato ai proprietari.
Per la sesta edizione del Forum Edilizia e territorio, Il Sole 24Ore ha messo a confronto ieri urbanisti, progettisti, costruttori e politici. In mattinata il convegno dal titolo «Piano casa e infrastrutture: le costruzioni aiutano realmente?» ha visto la partecipazione del direttore del Cresme Lorenzo Bellicini, del presidente dell’Ance Paolo Buzzetti e del vicepresidente dalla Camera Maurizio Lupi, con le conclusioni affidate al viceministro delle infrastrutture Roberto Castelli. Momenti di tensione verso mezzogiorno per l’irruzione in sala di un centinaio di attivisti di Action e dei Blocchi precari metropolitani, «contro l’assalto dei palazzinari all’Agro Romano». I manifestanti hanno annunciato nuove azioni di protesta «contro il blocco degli sfratti che scadrà il 30 giugno prossimo». Dopo l’interruzione, tuttavia, il dibattito è potuto riprendere secondo la prevista scaletta.
Nel pomeriggio, invece, tavola rotonda sul Caso Roma. Sul tappeto, il piano casa nazionale e quello della Regione, al centro il piano di demolizioni e ristrutturazioni. Nelle intenzioni, si vedrà poi in concreto che succederà, l’idea è di rimettere mano a edifici degradati, specie nei vecchi quartieri anni ’70: Spinaceto, Tor Bella Monaca, Laurentino 38, Corviale.
Secondo le stime di Palazzo Chigi, fra case mono e bi-familiari e complessi edilizi, nel Lazio il piano attiverà investimenti per 8,116 miliardi nei prossimi tre anni. Nel frattempo, quasi una finestra aperta sul futuro, è in dirittura d’arrivo dopo 6 anni la tormentata vicenda di via Giustiniano Imperatore, all’Eur. «Stiamo per consegnare gli appartamenti - annuncia l’ingegner Paolo Desideri, il progettista - Questione di 3-4 mesi, al massimo per fine anno». Si tratta di 180 alloggi, di cui 140 rimpiazzano quelli demoliti dove torneranno i vecchi proprietari. Gli altri 40 rappresentano invece il cosiddetto «equity imprenditoriale», ossia il potenziale edificatorio aggiuntivo che l’impresa costruttrice ha portato a profitto. La spesa è stata ripartita a metà fra impresa e consorzio dei proprietari privati.

Oltre a ricostruire il complesso di via Giustiniano Imperatore, l’impresa ha anche realizzato parte delle opere pubbliche annesse, fra cui una piscina, e ristrutturato via di Villa Lucina, che interseca via di Giustiniano Imperatore. «Il complesso risale agli anni ’40 - racconta Desideri - Le fondamenta sorgevano su una bolla di fango e col tempo sono andate sprofondando, finché nel 2003 c’è stato il collasso definitivo».

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